Non poteva mancare certo la testimonianza di Paolo Bonolis nel giro di interviste vip ai tifosi interisti in ricordo della finale di Champions League del 2010. E il popolare conduttore tv ha molte cose da raccontare: "Era tutto definito alla perfezione: l’invito a Madrid del presidente Moratti arrivato al telefono subito dopo la semifinale, la finale dal vivo  al Bernabeu. Poi, la stessa notte, alle 2 e mezzo, suona il telefono. È mia figlia Martina che mi informa del fatto che era stata fissata la data della cerimonia della sua laurea, in Vermont, il 22 maggio... 'Ah, il 22... ma certo che vengo…”. A quel punto ho cercato ogni soluzione possibile e combinazione per i voli, compresi quelli privati, che mi potesse consentire di andare a Madrid e poi nel Vermont, dove mi sarei anche fatto paracadutare se ci fosse stata la possibilità di risparmiare il tempo dell’atterraggio. Ma non era possibile: la cerimonia era prevista un’ora e mezzo dopo la partita, il problema erano i 5.500 km di distanza. Vermont sia, allora. Appena arrivato lì,cerco di capire in qualche modo come sarei riuscito almeno a vedere in televisione la partita. Fortunatamente, un tizio mi segnala un piccolo bar distante 10 minuti dal luogo della cerimonia. Appena arrivo, noto che sono tutti, ma proprio tutti tedeschi. Mi sento come Nino Manfredi in 'Pane e cioccolata'. Mi siedo al tavolino, ordino, mi portano tre würstel bianchi giganteschi, un’enorme pinta di birra e una montagna di crauti. Quando Milito segna l’1-0, il mio grido 'gool' è un incrocio tra un suono dell’uomo di Cro-Magnon e l’improvvisazione. A quel punto si girano tutti e penso che sia la mia fine. Invece sono tutti molto carini. Poi il 2-0, vinciamo e mi avvio da mia figlia con la gioia nel cuore".

Sezione: News / Data: Sab 16 maggio 2020 alle 14:35
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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