Il reparto offensivo nerazzurro, in questa prima parte di stagione, è stato senz’altro l’anello debole dell’intera squadra. In campionato i vari Milito, Forlan, Pazzini, Zarate e Castaignos hanno messo a segno la pochezza di soli sei gol, motivo per cui non è escluso che la società possa tornare sul mercato per garantire maggiore peso offensivo. Pochi gol, ma saldo economico in positivo. Negli ultimi anni la società ha speso 28,5 milioni per l’attacco, numeri scaturiti dai 19 milioni per Pazzini (12 cash più i 7 di Biabiany), 4 per Forlan, 2,5 per il prestito di Zarate e 3 per Castaignos. In uscita gli addii di Balotelli e di Eto’o hanno portato circa 50 milioni. Un attivo perciò di poco più di 20 milioni

L’attivo nerazzurro però tanto si differenzia dalla gestione economica delle altre big italiane che, pur di garantirsi gol e punti, non hanno badato a spese per avere attaccanti prolifici: Il Milan, con gli arrivi di Ibrahimovic (24 milioni) e di Robinho (18) e con la sola cessione di Borriello a 10 milioni, ha un passivo di 32 milioni. La Juventus ha speso ben 48 milioni per portarsi a casa Vucinic (15), Quagliarella (15) e Matri (18), con uno zero alla voce ‘entrate’.

Senza contare la Roma che tra entrate e cessioni ha un saldo passivo di 30 milioni e le big europee come Real Madrid, Barcellona, Manchester United, City e Liverpool, che hanno un bel rosso in bilancio, ma si sono assicurati continuità di rendimento in zona gol, grazie a faraoniche campagne acquisti.

Sezione: News / Data: Sab 10 dicembre 2011 alle 09:08 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alberto Casavecchia
vedi letture
Print