E' tutto pronto per la conferenza stampa di Andrea Stramaccioni. Il tecnico nerazzurro risponderà alle domande dei giornalisti presenti ad Appiano Gentile alla vigilia della gara contro il Parma. Tanti temi da analizzare, dal mercato al suo futuro, passando per la lunga serie di infortunati che lo priverà di elementi validi domani contro i ducali. FcInterNews.it è presente col suo inviato e raccoglierà in diretta le parole di Stramaccioni.
Si riparte dal Parma e da un pubblico di San Siro che ha incoraggiato la squadra anche contro la Roma
"Non che ce ne fosse bisogno, ma hanno dimostrato quanto amano questo club e questa maglia. Hanno capito anche in una stagione negativa che il nostro momento è oggettivamente difficile, si sono presentati a sostenerci mercoledì dal primo all'ultimo minuto e la forza con cui i miei calciatori cercassero il pareggio nonostante non servisse nulla ai fini della qualificazione è stata compresa dal pubblico che ha sostenuto la squadra fino alla fine. Devo sottolinearlo, e lo abbiamo notato tutti".
Vi siete dati una motivazione di tutti questi infortuni muscolari?
"Il nostro futuro si chiama Inter-Parma, è questa la mentalità che devo dare ai miei calciatori. Nelle ultime tre partite abbiamo fatto bene, non voglio fare analisi pubbliche ma finire bene questo campionato".
Riscontri in Moratti lo stesso entusiasmo sul progetto comune che avete?
"Noto che ha voglia di riportare l'Inter in alto. Ogni volta che parlo con lui capisco e percepisco questa sua voglia. Lui è con noi, ci sostiene, sta lavorando con i suoi collaboratori per costruire qualcosa di importante in vista della prossima stagione".
L'Europa League può essere un obiettivo da raggiungere?
"La mia idea è che l'Inter deve stare in Europa, dobbiamo puntare almeno all'Europa League. Non dobbiamo ripetere gli errori commessi quest'anno, tante squadre italiane hanno sofferto quest'anno nel giocare il giovedì, noi forse non eravamo preparati per giocare il 2 agosto. E adesso dobbiamo crederci".
Ti aspettavi tutte queste critiche?
"Quando alleni l'Inter è normale, normalissimo essere giudicati e criticati, io per primo. Fa parte del gioco, non abbiamo avuto continuità. Per voi il futuro è il 30 giugno, per me è Inter-Parma. Dobbiamo giocare alla morte queste sei partite che mancano, voi fate il vostro lavoro ed io il mio".
Come si tiene unito un gruppo visto che adesso siete in pochi?
"Nelle ultime tre partite, anche con la Sampdoria, abbiamo giocato con tanto impegno e con concentrazione mentale ottima. Finché siamo andati in svantaggio abbiamo giocato meglio degli avversari. Anche contro la Roma abbiamo fatto bene, non posso rimproverare nulla ai ragazzi. Sono sicuro che il nostro modo per parlare deve essere vincere davanti ai nostri tifosi, deve parlare il campo per noi perché non vinciamo da tanto tempo. Con la Roma l'approccio è stato ottimo, poi abbiamo preso il gol che ha cambiato l'andamento".
Moratti ti ha difeso ancora nel post-Roma. Tu difendi i tuoi collaboratori? Rischi di pagare tu per tutti...
"Io la vedo più dall'alto. Da fuori giustamente si cerca il colpevole, capire chi sbaglia. In questa stagione abbiamo però vissuto due momenti diversi, perché quando eravamo a ridosso delle prime posizioni eravamo sempre gli stessi a lavorare, in campo e fuori. Poi a gennaio sono arrivati tanti infortuni, che ci hanno condizionato anche dal punto di vista tattico, perdendo pure continuità. Non ci siamo mai tirati indietro, ma la verità è questa. Quando eravamo al completo, o quasi, siamo stati in grado di battere tutti. Abbiamo battuto le prime 4 della classifica attuale, e fino ad ora nemmeno la Juventus c'è riuscita. Nel momento in cui la squadra eravamo da vertice. Poi abbiamo perso delle certezze, non abbiamo mantenuto il livello, e sfortuna o non sfortuna adesso siamo in difficoltà. Purtroppo sono comunque assenze che si concentrano in attacco e nemmeno si può inventare nulla. Anche con la Roma è difficile potenziare l'attacco. Non ci siamo tirati indietro, abbiamo le nostre colpe ma l'Inter fino a Natale era nelle prime posizioni. Non è un alibi, e ripeto che il nostro futuro è Inter-Parma. I giudizi li tira il presidente e le persone di cui si fida, io penso soltanto a battere il Parma".
Si è mai sentito solo Andrea Stramaccioni quest'anno? Il mercato di gennaio ti ha aiutato?
"Il mercato di gennaio ti porta degli obiettivi che comunque sono disponibili, non è facile operare. Abbiamo concluso un acquisto in prospettiva top a livello europeo. L'Inter ha cambiato tanto, credo che ci sono dei giocatori che hanno espresso parte del potenziale ma dei quali io sono convinto, ma sono arrivati anche calciatori come Handanovic, Palacio, Kovacic. Sono calciatori nuovi anche loro. Qualcuno lo stiamo aspettando, calciatori come Pereira o altri sia ancora nella loro testa da fare vedere, perché valgono tanto. Altri hanno dimostrato di essere di primo livello internazionale. Io invece a livello personale non mi sono mai sentito solo, perché chi dice che il presidente ci protegge dice la verità perché ha tutto sotto mano. Dunque, se difende me e i miei calciatori è lunga, lontana e distante. I direttori sono sempre qui alla Pinetina. Poi è normale che vedete la mia faccia ed è giusto che la faccia ce la metta io. Se dopo la gara col Napoli ero lo Special Two, oggi faccio fatica ad andare in Serie A. Questi sono i vostri giudizi, io provo a mettere tutto ciò che ha a disposizione dell'Inter. Detto ciò, il 20 maggio, come ha detto il presidente saprete quale sarà il futuro dell'Inter".
C'è qualche certezza in più sul recupero di Cassano e Palacio?
"Hanno subito due infortuni molto simili, la diagnosi è chiara. Rodrigo ha cominciato a correre, Antonio ancora no, ma non credo che torneranno in campo presto. Il dottore diceva un mese e mezzo due mesi".
Qual è la situazione di Nagatomo?
"Yuto è un calciatore dell'Inter, pagato dall'Inter e dunque l'ultima parola spetta all'Inter, nel pieno rispetto delle volontà del calciatore. Vogliamo che si curi per stare bene entro la prossima stagione, è una decisione imminente se sarà sottoposto ad intervento o no, ma in questo momento c'è soltanto da avallare una scelta medica".
FcInterNews.it chiede al mister se in questo finale di stagione ci sarà la possibilità di testare calciatori per il futuro
"Queste esigenze sono presenti nella mia testa e sono i principi che seguiamo già dal match con la Roma. Oltre all'utilizzo di calciatori che adesso hanno continuità, come Jonathan, che ora sta facendo bene e ha fatto la miglior prestazione dell'anno, facendo vedere le sue potenzialità. Sicuramente Kovacic ha trovato quella continuità di prestazione e rappresenterà un profilo di prima fascia dell'Inter del futuro. Benassi non è più un primavera, ci sono 6-7 calciatori che possono ambire a stare con noi l'anno prossimo".
FcInterNews.it chiede a Stramaccioni anche di Ruben Botta
"Quelli forti li ho presi tutti io (ride, ndr). No, tutte le trattative sono state condivise con me da Marco e Piero. L'Inter dell'anno prossimo cercherà dei calciatori che possano mettere in difficoltà gli avversari nell'uno contro uno, ma bisogna andarci piano soprattutto con i giudizi".
Con l'infortunio di Guarin, Kovacic può giocare in maniera più avanzata
"Non credo, perché perdendo Gargano e Cambiasso, Kuzmanovic è meno portato a fare il ruolo di costruttore tra la linea difensiva e l'attacco. Zanetti può ricoprire qualsiasi ruolo ma Mateo mi serve lì. E' una posizione che in prospettiva può portarlo a fare l'interno di un centrocampo a tre, perché costruisce la manovra ma è bravissimo anche ad accentrarsi".
Quale infortunato sarebbe più d'aiuto nella gara di domani?
"Sicuramente Joel Obi. Ovviamente è una provocazione, una battuta. Lui non è mai stato a disposizione praticamente, non se ne parla mai, io ho tanta fiducia in lui e tra i tanti calciatori che voglio rivedere nella prossima stagione lui c'è sicuramente. Gli mando un grosso in bocca al lupo".
Duncan ha segnato col Livorno. Può essere pronto per l'Inter?
"Sono discorsi che rientrano nelle dinamiche di mercato. Io seguo tutti i ragazzi che erano con noi, e dico che Duncan e Longo sono pronti per la prossima stagione. Livaja è un discorso legato ad una gestione con l'Atalanta, mentre loro due hanno dimostrato sul campo di poter essere un prospetto interessante. Mandarli a giocare è stato importante perché sono cresciuti".
A 12 mesi di distanza, tu vivi comunque sempre la possibilità di rimanere all'Inter?
"Sì, ne sono convinto. Non mi piace lamentarmi, non piango e non lo farò mai. Ma c'è successo di tutto quest'anno, ci sono state delle situazioni complicate. Abbiamo posto delle basi importanti non a livello di risultati ovviamente, ma di struttura della squadra da completare in questa sessione di mercato. Volevamo tornare in Champions, l'obiettivo è lontano, proveremo a dare il massimo. Passando dalla gestione di alcune situazioni importanti credo che l'Inter abbia posto le basi per il futuro. Ci sono dei calciatori che magari sono stati assicurati e voi non sapete, e questo è un discorso da Inter. Ma ora penso al Parma, e non si associ un momento negativo con la voglia del presidente Moratti di fare investimenti in una seconda stagione in cui s'è ripartiti da zero".
Autore: Riccardo Gatto / Twitter: @RiccardoGatto1
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