Dejan Stankovic è pronto all’ennesima grande sfida contro la Juventus. Una sfida ancora più particolare in quanto dall’altra parte ci sarà Milos Krasic, suo connazionale e suo pupillo. Per Dejan l’inizio di stagione è stato un continuo crescendo. A Bologna non ha giocato e la settimana dopo, in nazionale, ha riportato un infortunio, che allo stesso tempo, si è verificato essere utile, in quanto ha riorganizzato le idee ed è tornato più forte di prima. “Se ripenso ad inizio stagione, con la Supercoppa persa e 90 minuti di panchina a Bologna, credevo che sarebbe stato un anno brutto. Poi è giunto quest’infortunio in nazionale. Ho avuto tempo per riordinare le idee e a Palermo ho giocato benissimo”. In questi anni non ha smesso di correre: “Si ma lo facevo a vuoto. Ora lo faccio al momento giusto e sembra che corra di più. Se corrono tutti è un piacere fare tanti metri in più e mai in meno”. Se però ciò non accade succedono i problemi di Roma: “Ogni tanto un casino fa pure bene. Il confronto tra noi ed il tecnico è stato proficuo. Questo gruppo sta bene da cinque anni e non possono esistere dubbi”. Un po’ come quella domenica dopo Catania-Inter: “Mourinho ci attaccò al muro e quel giorno volò di tutto. Ma a Roma abbiamo fatto bene, non come lo scorso marzo in Sicilia”.

Si parla di Inter molto più bella: “L’Inter è bella perché concreta. Contro Bari e Werder è stato così. Certo che se dopo mezz’ora vinci 3-0 la bellezza viene fuori. Ma a volte meglio essere brutti e con tre punti”. Si parla delle sue conclusioni da fuori e del gol che manca da un anno: “E’ bello tirare da 30 metri. La palla va veloce e non c‘è un muro davanti. Non segno da un anno, ma siamo in ottobre, il mio mese preferito. L’anno scorso segnai quattro gol di fila”. Il gol alla Juve: “Feci una grande partita (partita vinta 3-2 il 4 aprile 2004, ndr.): assist a Martins, rigore procurato e gol del 3-1”. Rivale più pericolosa: “E’ presto. Magari si dice il Milan e poi sarà la Juventus” Che Juve sarà? “Tipo quella di giovedì: stretta e corta pronta a ripartire e fare male in profondità. Lo fanno le piccole squadre, ma senza dubbio la Juventus ha più qualità”. Che Inter serve? “Un misto tra lo spirito di Palermo e la bellezza di Bari e Werder, come a dire ‘Siamo i più forti’. Non abbiamo mai affrontato una squadra che si schiera con un 4-4-2 classico. Bisogna essere attenti sulle fasce”. Con un occhio particolare a Krasic: “Lui merita la Juve. E’ un ragazzo umile con una storia alle spalle. E’ l’uomo giusto per Delneri, soprattutto se impara a difendere. Contro la Germania, al Mondiale, gli dissi che se non rientrava me lo sarei mangiato”.  

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 02 ottobre 2010 alle 09:41 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alberto Casavecchia
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