Direttamente da casa sua, dove è in quarantena per l'emergenza Covid-19, Milan Skriniar è protagonista di una video call nella quale ha risposto alle domande dei tifosi interisti arrivate attraverso i canali social del club. "Si tratta di un momento delicato e difficile per tutti, ma dobbiamo combattere tutti insieme, together as a eam. Il calcio ci manca: manca a noi giocatori, manca ai tifosi. Quando tutto questo finirà, sarà ancora più bello tornare ad allenarsi, tornare a giocare davanti al nostro pubblico. Le situazioni difficili sono così: ti costringono a stare più uniti. Combattere questo virus è la cosa più importante. È vero, siamo abituati di solito ad andare ogni giorno ad Appiano Gentile per allenarci. Ora siamo chiusi in casa: è una situazione nuova, ma è quello che dobbiamo fare, tutti".

Come trascorri le giornate?
"Sto con la mia ragazza e i miei due cagnolini. Oltre ad allenarmi con le indicazioni del nostro staff per tenermi in forma, gioco a freccette e guardo le serie tv. Stiamo lavorando a casa, poi non è semplice restare concentrati". 

Come è stato il tuo primo giorno da professionista?
"Quando ero in Slovacchia, nella squadra Under 19, ho fatto un paio di allenamenti con la prima squadra. A 16 anni mi hanno chiamato, è una bella emozioni allenarsi con i giocatori della prima squadra. L'esordio l'ho fatto a 17 anni, abbiamo pareggiato 0-0 e giocai a centrocampo". 

Difensore preferito dell'Inter nella storia?
"Ce ne sono tanti bravi, soprattutto quelli del Triplete, ma se ne devo dire uno dico Samuel, per la sua forza. Faceva sicuramente più differenza di me". 

Quale attaccante avresti voluto affrontare?
"Ronaldo il Fenomeno, perché da bambino era il mio preferito"

La parte più bella di essere un giocatore dell'Inter. 
"Ci sono tante cose belle, la prima è che puoi andare in un centro sportivo bellissimo come Appiano. Ma l'emozione più grande è giocare a San Siro di fronte a tanta gente". 

Le persone cantano dai balconi nel tuo quartiere?
"Ogni sera li sento, verso le 8, mi piace questa cosa. Io ascolto ma spesso non conosco le parole". 

Come ti sei sentito da capitano?
"Sicuramente una grande emozione, ero orgoglioso di essere capitano dell'Inter. E' una grande responsabilità, ma non è che cambia il modo di giocare se hai la fascia al braccio: io do sempre il massimo". 

Che tipo di compagno è Handanovic?
"E' un grande professionista, un grande capitano e un ragazzo bravissimo".

Il compagno con il quale vai più d'accordo?
"Difficile dirlo perché siamo un bel gruppo, anche fuori dal campo. Dico Bastoni". 

I tre difensori più forti al mondo?
"Sergio Ramos, un leader; poi Van Dijk negli ultimi 2-3 anni e poi Koulibaly anche se non sta vivendo un momento facile". 

L'attaccante più difficile da marcare?
"Sono tanti, sicuramente Ronaldo e Messi che sono i migliori al mondo. Pure Mbappé e Zlatan, nel derby è stata la mia prima esperienza contro di lui".

Perché il 37 sulle spalle?
"Non ha un significato, ma in Nazionale ho esordito con il 3, poi il mio numero preferito è il 7: li ho messi insieme quando sono arrivato alla Samp. E' andata bene, ho deciso di tenerlo". 

Il tuo piatto preferito?
"Qua in Italia mi piacciono le trofie al pesto". 

Con quale giocatore del passato dell'Inter di sarebbe piaciuto giocare?
"Dico ancora Ronaldo". 

I giocatori con cui hai giocato?
"Bruno Fernandes, mi è sempre piaciuto sin dai tempi della Samp".

Come è stato arrivare all'Inter?
E' stato bellissimo, mi sono arrivati i messaggi quando ero in Under 21. Non ci ho pensato due volte a venire". 

Domanda di Bastoni: mi vuoi bene?
"Certo che ti voglio bene, amico mio".

Che lavoro avresti fatto se non fossi diventato giocatore?
"Non ci ho mai pensato, volevo diventare calciatore sin da piccolo". 

Quando arriva un tuo gol?
"Lo voglio anche io, speriamo presto". 

Come ti trovi a 3 in difesa?
"Sono tanti i cambiamenti rispetto alla linea a 4, io ho sempre giocato così. Quando è arrivato mister Conte ci ha spiegato come fare, stiamo lavorando per migliorarci sotto ogni punto di vista".

Come è vista la serie A in Slovacchia?
"Sanno tutti che è un calcio tattico, questo è risaputo. Sicuramente, quando uno viene a giocarci, scopri che ci sono altre cose, ad esempio che ci sono squadre che giocano anche facendo possesso palla". 

Come faccio a diventare come te?
"Mi piace quando uno dice così. Devi lavorare ogni giorno e avere la fortuna che ho avuto io. Devi accettare di stare lontano dalla famiglia e dagli amici". 

Quanto sei interista da uno a dieci?
"Dieci, anche di più". 

Infine un invito accorato, per tutti: "Restiamo a casa e doniamo: basta andare sulla pagina Facebook dell'Inter per dare il proprio contributo".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 18 marzo 2020 alle 18:37
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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