Andrea Ranocchia, dopo un buon inizio all'Inter, sta avendo un periodo di calo. Ma il difensore italiano guarda avanti, con l'obiettivo di Euro 2012. Ranocchia parla dei compagni, tra cui Sneijder e Pazzini, e delle emozioni vissute in maglia nerazzurra.

Come ti sei sentito quando hai vestito la maglia dell'Inter per la prima volta?

Sapevo bene cosa significasse vestire la maglia nerazzurra, per tutti i titoli vinti e per tutto quello che significa questa società. Fu veramente emozionante e mi sono sentito subito parte del gruppo. 

C'è della pressione a dover giocare e vincere con l'Inter?

All'inizio la avverti ma adesso mi sono abitutato. Tutte le partite vanno vinte, sto cambiando la mia mentalità: vorrei diventare un vincente. 

L'idea dell'Inter è quella di puntare sugli italiani come te e Pazzini...

E' qualcosa di molto positivo. E' importante che una società italiana scelga giocatori italiani, è un segnale forte. Prendere giocatori giovani equivale a garantirsi un futuro di continuità.

L'Inter ha avuto un inizio di stagione difficile. 

Non è stato facile, poi siamo migliorati ma adesso siamo convinti di quello che possiamo fare. 

Nella fase a gironi di Champions è stata dura. 

E' vero, erano tutte squadre importanti. Col Cska non era facile, il calcio russo sta crescendo perchè hanno investito molti soldi. Hanno comprato grandi giocatori e migliorato le strutture dei club. Nei prossimi anni il calcio russo esploderà.

Quanto è importante per te giocare in Champions?

E' davvero una bella cosa. Giochi sempre contro le squadre e i campioni migliori d'Europa. Puoi metterti alla prova con loro e questo aiuta a migliorarsi e a capire quanto si può crescere anche a livello personale. 

Quanto è importante che Sneijder sia rimasto?

Molto, è veramente un giocatore fortissimo. Eto'o e Wes erano i punti di riferimento del nostro attacco. Sfortunatamente uno è partito ma siamo contenti che Wesley sia rimasto perchè è veramente importante per la squadra.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 22 febbraio 2012 alle 07:15 / Fonte: Uefa Magazine
Autore: Guglielmo Cannavale
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