Neanche fosse sotto il mirino di un cecchino, tutta la rosa nerazzurra, con la new entry Coutinho di ieri, può vantare il poco gradito traguardo dello stop forzato a causa di problemi fisici. Un autentico record, probabilmente, che ricorda molto la scorsa stagione della Juventus, quando il centro sportivo di Vinovo è stato definito una sorta di girone infernale dantesco, dove le vittime pagavano con le piaghe fisiche chissà quali colpe del passato. Oggi ad Appiano Gentile l’aria che si respira somiglia tantissimo a quella torinese, e i risultati ne sono la tristemente fedele conferma. Lungi dal temere il piazzamento sconfortante dei bianconeri al termine dello scorso torneo, ma la media punti dopo 12 giornate non invita all’ottimismo, così come il distacco dalla prima in classifica. Insomma, la capolista vola, ma stavolta non si tratta dell’Inter.

Al di là dei dati statistici, la questione più pungente in casa nerazzurra è quella medica. In pratica, per un motivo o per l’altro, tutti i giocatori della prima squadra nerazzurra si sono dovuti fermare almeno una volta (o abbandonare il campo) a causa di un infortunio, esclusi i soli Castellazzi ed Eto’o. Nella lista dei fortunati figurano anche Rivas, Orlandoni, Alibec e Mancini, ma al di là di quest’ultimo gli altri non hanno mai visto il rettangolo di gioco con Benitez, quanto basta per escluderli dal panel di riferimento. Tra tutti i giocatori passati dall’infermeria nerazzurra (24 su 28), il 62,5% lo ha fatto per problemi muscolari, un dato terrificante considerando che siamo appena entrati nella seconda metà di novembre (percentuale che resta simile considerando anche le ricadute). Di certo, in questa carneficina, che ha prodotto pesanti conseguenze sul gioco e sui risultati della squadra, gioca un ruolo decisivo la sfortuna. Ma questa è stata fortemente aiutata da una gestione atletica inadeguata da parte dello staff di Benitez, che ha forzato eccessivamente muscolature non ancora pronte per un certo tipo di lavoro e ora ne deve constatare gli scricchiolii.

Una piccola percentuale della situazione deficitaria attuale va attribuita al dispendio energetico della scorsa stagione, a cui si è aggiunto il Mondiale. Ma il k.o. di Obi e quello recentissimo di Coutinho (stiramento, tre settimane di pausa) legittimano le ragioni di chi punta il dito contro la gestione tecnica dei giocatori. Ieri il sito ufficiale del club ha voluto sottolineare tra le righe come nell’infortunio di Coutinho non possa essere rintracciata una responsabilità, ormai ampiamente sbandierata, della preparazione fisica. Si è trattato, infatti, di uno scontro di gioco, di quelli che capitano frequentemente anche in allenamento. Inoltre, il fisico minuto del brasiliano non è certo una corazza contro questo genere di accadimenti. Il messaggio è comunque importante: la società cerca di proteggere l’allenatore da ulteriori raffiche di polemiche, anche se non è un’impresa facile.

Nelle ultime ore Benitez ha perso, oltre al baby ex Vasco da Gama, anche Chivu e Julio Cesar, con il portiere che non ha fatto neanche in tempo a tornare dal precedente infortunio muscolare. Ossigeno per i polmoni di chi urla ai quattro venti accuse decisamente mirate al tecnico di Madrid e al suo staff. La dirigenza di Corso Vittorio Emanuele, però, pur non essendo soddisfatta né dell’andamento della squadra, né della gestione di Benitez, ha deciso di difenderne l’operato anche se velatamente. L’obiettivo è riparare il gruppo dalle tempeste provenienti dall’esterno, anche se quelle interne continueranno a farsi sentire.

 

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Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 20 novembre 2010 alle 11:00
Autore: Fabio Costantino
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