Per adesso di parla del Manchester United, ma in futuro Josè Mourinho non esclude la possibilità di allenare la nazionale portoghese, come confidato a Record. Ma non c'è motivo di preoccuparsi per la tifoserie interista, perché questo avverrà solo tra tanto, tantissimo tempo: "Si tratta di un obiettivo, o meglio, lo sarà solo se vuole la Federazione. Non penso tuttavia di allenare il Portogallo prima di quando avrò 60 o 70 anni. Mi piacerebbe ripercorrere le orme di Trapattoni che adesso è ct dell'Irlanda". Di sicuro Mourinho esclude a priori di allenare un altro club in Portogallo: "Non tornerei ad allenare nel mio paese perché il calcio portoghese non mi stimola. Sono stato in Inghilterra, adesso mi trovo bene in Italia, chissà se andrò mai in Spagna. E comunque ringrazio Dio per tutto quello che mi ha dato".

Mourinho evidenzia poi un aspetto del calcio italiano che non gradisce particolarmente: "Non mi pia­ce fare classifiche sui migliori allenatori, mi considero semplicemente parte di que­sto gruppo di migliori. In Italia invece que­ste classifiche piacciono e i giocatori, gli allenatori e i giornalisti che le fanno pro­teggono i loro connazionali. Come? Pren­diamo gli allenatori di serie A: 18 sono ita­liani; 2, Leonardo e io, stranieri. Tra un me­se gli allenatori stessi eleggeranno il mi­glior tecnico della scorsa stagione e non credo che riuscirò a vincere. Possibile invece che arriverò ultimo, chissà che non debba votarmi per avere una preferenza. E non ne potrò avere due perchè Zenga, che è interista e mio amico, non allena più a Palermo. I rapporti con la stampa? Mi ritengo un tecnico libero, dico quello che pen­so e critico quando voglio. Sarà sempre co­sì...".
 

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 27 novembre 2009 alle 08:41 / Fonte: Record
Autore: Fabio Costantino
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