Mourinho si confessa davanti ai pochi giornalisti presenti nella sala stampa di Appiano Gentile durante la conferenza pre-gara di Coppa Italia. Il boicottaggio da parte di tutti i giornalisti ha permesso al tecnico portoghese di dar vita a un monologo, in cui ha raccontato la sua verità sull'episodio di Bergamo che ha coinvolto lui e il giornalista del Corriere dello Sport Andrea Ramazzotti: "Innanzitutto grazie per darmi l'opportunità di dire qualcosa, da domenica a oggi ho sentito tante cose e sembra che la verità sia solo una. Prima di tutto voglio essere onesto e affermare che è vero che ho insultato un vostro collega, con una parola che non posso ripetere e che è offensiva. Ma non è vero che c'è stato un tentativo di aggressione e di contatto fisico nei suoi confronti. Siamo arrivati a questo punto non per qualcosa che è successo domenica ma per un processo che va avanti da qualche mese. Mi assumo la responsabilità perché lo ho offeso, ma è anche colpa del giornalista perché sapeva a quale punto del processo eravamo, e anche di qualche collaboratore dell'Inter che non ha interrotto. Il processo a cui mi sto riferendo è quello di avere un giornalista alla porta del pulmann che è uno spazio per la nostra intimità. Esistono sono sala stampa e zona mista, il pullmann permette di capire troppe cose che voglio proteggere. Partita dopo partita ho sempre trovato il vostro collega allo stesso posto. Ed è già capitato tante volte che chiedo che npon si trovi lì. Qualche partita fa gliel'ho detto, poi glielo ho ripetuto. A Bergamo invece di dire 'cosa fa questo signore qua' ho usato un'altra parola, per due volte. Non gli farò scuse pubbliche perché la situazione non era di pubblico dominio, ma privata. Come uomini ne parleremo insieme per chiudere questa faccenda. Magari questa storia terminerà nell'umorismo: mi aspetto un regalo di Natale da lui, perché fino ad oggi il Ramazzotti famoso era Eros, da qualche giorno invece è Andrea".

Mourinho poi respinge al mittente le accuse per un atteggiamento ostruzionistico nei confronti dei media: “Una cosa di tutto ciò che è successo non mi piace: la doppia offesa al vostro collega. Per il resto non penso di aver tradito alcun obbligo. Dopo la partita contro la Juventus non ho parlato perché ero stato espulso, non ho parlato prima della gara con l'Atalanta semplicemente perché ero squalificato. Ripeto, l'unica cosa che non dovevo fare è insultare Ramazzotti. So che alcune testate per solidarietà non si sono presentate, e le apprezzo. E applaudo doppiamente se i giornalisti che hanno disertato questa conferenza non si trovano neanche davanti alla tv, altrimenti mancano di personalità. Io ho sbagliato e spero che non succeda più. Ho chiesto anche a chi lavora con me di essere un po' più attento rispetto alle mie esigenze e al mio modo di lavorare. Nelle prossime conferenze stampa sarà tutto normale, quando dovrò esserci ci sarò".

Nessuna forma di nervosismo, dunque, per il tecnico dell’Inter: “Sarebbe ridicolo se venissi squalificato. Durante la partita di Torino sono accadute cose importanti, già dimenticate dai mass media. Non mi è sembrata una partita normale. Soltamente dico quello che penso, se sono rimasto zitto una settimana è perché mi aspettavo un'analisi diversa di quella partita, da cui l'Inter è comunque uscita prima in classifica per poi guadagnare un punto ulteriore su Juve e Milan la domenica successiva. Adesso ricomincio a parlare, mercoledì sera tornerò in panchina, prometto che ci resterò fino a fine partita, anche se l'arbitro è il quarto uomo di Torino, quello che mi ha fatto espellere".

I rapporti con la società per Mourinho continuano a essere buoni, e l’allenatore non crede che verrà multato: "Qualche settimana fa me la sono presa con staff medico perché non mi era piaciuto il fatto di aver saputo dalla stampa che un mio giocatore aveva problemi fisici. Per fortuna il rapporto è migliorato. A livello sportivo, mi sembra ridicolo far rientrare in questo ambito un incidente che è totalmente fuori da questa cornice. Nessun problema neanche con Moratti, ho parlato con lui negli ultimi due giorni ed è tutto normale".

Si arriva poi finalmente a parlare della partita di domani contro il Livorno e lo Special One invita all’attenzione: "Abbiamo già giocato recentemente contro di loro e non è stato facile. Il Livorno ha eliminato una delle finaliste dell'anno scorso e ha appena vinto una partita delicata contro una diretta concorrente per la salvezza come il Catania. Farò turn over con Zanetti, Cordoba e Materazzi, squalificati. Arnautovic non è stato convocato".

Conclusione sul mercato, con tanto di richiesta di regalo natalizio alla società: “Il mercato riguarda Moratti e Branca. Se fosse possibile vorrei avere un attaccante nel mese di gennaio, perché a non avremo Eto'o impegnato in Coppa d'Africa. Pandev non è Toni nel gioco aereo, Toni non è Pandev in creatività, Cavani ha altre caratteristiche ancora. Nessuno di loro è libero, io mi limito a fare il mio lavoro di allenatore, Moratti e Branca faranno il resto".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 15 dicembre 2009 alle 18:26
Autore: Fabio Costantino
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