"Non sono sorpreso. Prima della partita il nostro allenatore me l’aveva spiegata, dico dal nostro punto di vista, e posso garantire che poi si è svolta esattamente come me l’aveva descritta, cioè la nostra squadra ha fatto per filo e per segno quello che doveva fare. Per questo dico che mi sono accostato alla sfida con animo addirittura tranquillo". Massimo Moratti è sereno quando viene raggiunto telefonicamente dai colleghi della Gazzetta dello Sport. Sereno e soddisfatto per aver visto una grandissima Inter portare via il bottino ricco dallo Juventus Stadium, violando per la prima volta in campionato il fortino della rivale storica.

Ma l'avvio poteva far male. "Ah beh, quell’inizio combacia in maniera perfetta con la storia delle due società, potrei definirlo lo specchio o il riassunto esatto dei due club... Alla fine ne è uscito un film fatto molto bene. Ma non si possono dimenticare i gravi errori arbitrali. Il loro fuorigioco era netto, ma hanno visto quello millimetrico di Palacio. Eppure la cosa più grave è la mancata espulsione di Lichtsteiner. Per di più subito dopo il giallo a Samuel. E poi il lancio di oggetti. In televisione l’hanno fatto passare per poca cosa, ma parevano oggetti di legno".

Poi si torna su Stramaccioni e la tattica. "Alla fine il tridente si è rivelato una mossa intelligente perché la squadra è rimasta equilibrata: l’ha preparata proprio bene. Ha visto che lavoro le punte? Palacio fantastico, Milito pure, è sui suoi livelli migliori. Quanto ha corso, abbassandosi su Pirlo!. Tutti i giocatori meritano un grande elogio, ma questa è stata anzitutto la vittoria del nostro tecnico".

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 04 novembre 2012 alle 09:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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