Il popolo nerazzurro celebra il ritorno del Principe, la sua guida offensiva, il punto di riferimento che permetterà all’Inter di esercitare la ‘trazione anteriore’ annunciata ieri sera da Stramaccioni. Diego Milito, assente dal 22 dicembre (1-1 contro il Genoa), ergo dallo scorso anno, ha saltato per infortunio le ultime 6 partite (compresa una in Tim Cup), costringendo Stramaccioni a inventarsi di volta in volta un attacco credibile ma sempre pieno di problematiche. L’arrivo di Rocchi ad oggi si è rivelato inutile, perché assai di rado l'ex Lazio è stato impiegato per sostituire l’argentino. Più di lui di certo hanno avuto opportunità da prima punta Palacio piuttosto che Livaja, a conferma della fiducia non certo ai massimi livelli nelle condizioni dell’ex Lazio, reduce da 6 mesi di panchina. L’Inter ha così patito tremendamente la mancanza di un giocatore d’area come Milito e sul campo i risultati hanno rispecchiato perfettamente questo disagio. Non è una coincidenza, dunque, se il coming back del Principe abbia coinciso con il ritorno al successo nerazzurro.

Certo, il dato più significativo del match di ieri è proprio il gol dell’attaccante, che mancava all’appuntamento con il tabellino dalla vittoria sul Napoli. Una gioia non da poco, perché oltre a porre fine alle speranze di rimonta del Chievo ha dato ulteriori certezze a tutta la squadra, consapevole di avere nuovamente tutti i tre tenori che hanno fatto la differenza a inizio stagione. Maggiore sicurezza, dunque, senza quella fastidiosa sensazione di scendere in campo incompleti. Inoltre, anche dal punto di vista tattico l’Inter ha goduto di quell’equilibrio mancato nelle ultime settimane e costato tanti punti in classifica. Non è un mistero che l’attaccante di Bernàl abbia caratteristiche uniche nella rosa nerazzurra, di cui i compagni beneficiano. Difende la palla, fa salire il centrocampo e allenta la pressione, presidia l’area di rigore, apre il gioco agli esterni e si propone spalle alla porta. Tutto quel lavoro che Palacio e Cassano non hanno nelle loro corde ma di cui hanno bisogno per rendere al meglio.

Un sospiro di sollievo, dunque, per Stramaccioni, che finalmente può ricominciare a proporre il tridente pesante, con un centrocampo più solido e duttile grazie ai nuovi arrivi. A questo punto serve solo trovare il giusto equilibrio tra i reparti, contro il Chievo si è intravista parte di ciò che dovrebbe essere, ma bisogna continuare a lavorarci su. Il percorso è ancora lungo ma le opzioni non mancano e avere nuovamente Milito in campo, dosandone inizialmente l’impiego, semplificherà il lavoro di tutta la squadra. La scorsa estate Strama ha fatto una scelta: puntare tutto sul Principe, nonostante i suoi 33 anni e rinunciando a Pazzini. A lungo il suo coraggio ha pagato, ma il problema al ginocchio dell’argentino ha contribuito a una crisi di risultati e minato le certezze del tecnico di San Giovanni stesso. Adesso è il momento di riprendere quel discorso interrottosi così bruscamente. Con un Principe in più.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 11 febbraio 2013 alle 21:30
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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