Arrivano a conclusione di una serata di vibrante vigilia di finale di Champions League le parole di Beppe Marotta, ad sport dell'Inter, ai microfoni di Sky Sport: "Se dormiremo? Siamo vaccinati ormai... E' un evento straordinario ma c'è la giusta emozione. La squadra ha fatto un allenamento allo stadio anche per toccare l'erba che domani li vedrà protagonisti, è stato un avvicinamento alla serata di domani. Non tutti i giocatori hanno provato l'emozione di una partita di questo livello ma la cosa non mi spaventa: l'allenatore è esperto e loro sono professionisti, l'emozione durerà il tempo di arrivare allo stadio poi tutto si dimentica e la squadra farà la sua partita".

C'è qualcosa in più nello stomaco come emozione?
"L'emozione è sempre tanta, chi è nel calcio sa che questo è l'appuntamento più importante della stagione. Questa è la sesta finale dell'Inter in questo torneo, dove mancava da 13 anni: saremo nella storia al di là del risultato, ma volendo essere protagonisti immaginiamo quale può essere il risultato. Abbiamo un sogno davanti a noi, speriamo possa diventare realtà".

Ma la differenza tra chi vince la Champions e chi arriva secondo è di soli quattro milioni di euro?
"Sì, perché si tengono conto diversi fattori come il market pool delle nazioni. E' evidente che ci sono fattori che andrebbero calcolati a fine partita. La differenza non è grande ma c'è quella parte di prestigio intangibile che porta grandi vantaggi. E poi vincere porta a elargire premi ai nostri giocatori".

Quanto orgoglio c'è come società per aver vinto due trofei e una finale Champions in un'annata dove si parlava di ristrettezze economiche?
"Per un dirigente l'orgoglio è tantissimo, ma vanno uniti i ringraziamenti alla parte tecnica, da Piero Ausilio a Javier Zanetti, e alla parte corporate che ha supportato l'attività del campo. La logica del 'chi più spende più vince' non è vera, nello sport esistono valori che ci hanno portato ad essere qui stasera. Il grande merito è di un giovane allenatore come Simone Inzaghi che davanti a sé ha un percorso ricco di successi e merita una citazione particolare. E poi, dei giocatori che hanno migliorato le loro performance tecniche, motivazionali e di esperienza, fondamentale in certi appuntamenti".

Se fossi allenatore, avresti già in mente la formazione titolare?
"Fortunatamente non faccio l'allenatore, sono scelte che competono a Inzaghi ma credo sia molto deciso. Si dice però che il dubbio sia il guanciale del saggio, e le persone sagge devono avere dubbi. Poi abbiamo un gruppo fatto da un insieme di calciatori di pari valore tra titolari e co-titolari, nell'arco di una partita da 100 minuti è giusto che tutti debbano essere presi in considerazione perché possono essere protagonisti".

Dirai qualcosa alla squadra?
"No, ci pensa Inzaghi".

E ai tifosi?
"Li ringrazio perché anche quest'anno abbiamo raggiunto il record di presenze. Li sentiamo a San Siro e li sentiremo domani, speriamo che il nostro sogno possa diventare realtà".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 09 giugno 2023 alle 23:13
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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