La vergogna di questo processo denominato Calciopoli bis sembra non avere più limiti. Oltre ai tanti danni che sta facendo ad una squadra come l'Inter che è in corsa per tre competizioni e sta difendendo il calcio italiano in Europa, continua la campagna schifosa contro Giacinto Facchetti, che la difesa di Luciano Moggi vuole utilizzare per scagionare l'ex membro della Triade sfruttando l'impossibilità di difendersi da parte del Gigante di Treviglio, in quanto scomparso nel settembre 2006. Ma procediamo con calma: nel pomeriggio, come vi abbiamo segnalato tempestivamente, si è venuti a sapere che la telefonata utilizzata dalla difesa di Moggi nel processo di Napoli svolto in data odierna, in cui Giacinto Facchetti dialoga con Paolo Bergamo e direbbe all'allora designatore di inserire Collina in una griglia, in realtà non determina alcuna colpa da parte dell'ex presidente nerazzurro. Ci si è accorti, infatti, che a pronunciare il nome di Collina è Bergamo stesso e non Facchetti, come ha fatto credere la difesa di Moggi in data odierna in sede legale.

Dunque, Giacinto Facchetti non ha mai fatto nomi, ma chiedeva soltanto arbitri internazionali nella griglia, nulla di più. E pensare che questa buffonata è stata definita dall'avvocato come "l'intercettazione madre di tutto ciò che è stato raccolto". In parole povere, su questa intercettazione si basava tutta l'accusa costruita dai legali di Moggi: tutto costruito, dunque, su una falsità, perchè Facchetti non fa alcun nome. I tifosi nerazzurri sono giustamente imbufaliti: senza riuscirci, Moggi ha cercato di ingannare tutti sfruttando la figura del defunto ed indimenticabile Giacinto Facchetti per accusare l'Inter e difendere se stesso. Hanno provato a fregarci, ma non sanno che il popolo nerazzurro è tenace: oggi, in aula, il signor Trofino (legale di Moggi) ha anche attaccato il tenente colonnello Auricchio, che ha definito l'intercettazione come "irrilevante". E allora siamo al paradosso.

Ma, prima ancora, siamo alla vergogna più totale, perchè qui si sta usando e strumentalizzando una persona pulita ed onesta come Facchetti per la difesa di un colpevole. E pensare che Moggi stesso recitava nel 2006: "Mi avete ucciso l'anima...". Pensate allora a Facchetti: Giacinto si starà rivoltando nella tomba, e questo è vergognoso e non deve essere permesso nella maniera più assoluta. L'Inter e gli interisti non tollerano: il 4 settembre del 2006, giorno in cui Facchetti ci ha salutati, è ancora nei nostri occhi e nei nostri cuori e non va permesso a nessuno di utilizzare l'onesta del padre di tutti gli interisti per difendersi da una colpa palese. C'è fiducia nella giustizia e nei giudici: l'Inter e in particolare Giacinto Facchetti sono puliti, usare il nostro presidente nella maniera opportunistica come è stato fatto oggi è da vigliacchi ed è un comportamento schifoso che va assolutamente stigmatizzato.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 13 aprile 2010 alle 18:30
Autore: Fabrizio Romano
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