Oggi festeggia il compleanno un certo Adriano Leite Ribeiro. La cui immagine, nel dizionario nerazzurro, è accanto al termine 'rimpianto'. Un extraterrestre sul rettangolo di gioco fino a quando la vita e la fragilità emotiva non lo hanno riportato tra gli umani. Oggi in casa Inter ci si lecca le ferite per l'ennesima serata storta, l'ennesima sconfitta in casa della Juventus, avversario tutt'altro che irresistibile. Una caduta che nega il sorpasso in vetta e permette al Napoli di continuare a sognare lo Scudetto. Un risultato, 1-0, maturato nel secondo tempo dopo un primo in cui la squadra di Simone Inzaghi ha sprecato diverse occasioni per chiudere, con merito, avanti al 45'. Davanti si è costruito molto, si è concretizzato zero. Soprattutto con il capitano, Lautaro Martinez, che ha svolto il solito egregio lavoro sulla trequarti ma dentro l'area di rigore si è perso in un bicchiere d'acqua. E quando il tuo miglior attaccante ha le polveri bagnate, le premesse non sono piacevoli. Anche perché il suo alter ego, Marcus Thuram, trascorre la maggior parte della serata in panchina a causa di un dolore al piede che si trascinerà anche in campo e gli impedirà di essere efficace, al netto di una certa imprecisione, nelle situazioni importanti. E se la ThuLa fa cilecca, c'è poco da sperare in qualcosa di meglio.
Ieri Mehdi Taremi ha avuto un'altra occasione per dimostrare di essere da Inter. L'ha sprecata, pur provando a dare il suo contributo. una girata respinta da Michele Di Gregorio e una bella apertura per Denzel Dumfries le iniziative offensive che lascia in dote. Ma nella memoria resiste soprattutto il contropiede tre contro due nel secondo tempo guidato con incertezza e pigrizia, fino a farsi recuperare. La goccia che ha 'costretto Inzaghi a sostituirlo con un Thuram non al 100%, e si è visto. Nel finale il tecnico piacentino le ha provate tutte, aggiungendo al reparto offensivo anche Joaquin Correa. Un ingresso a impatto zero per l'argentino. Poi c'è Marko Arnautovic, rimasto in panchina all'Allianz Stadium. L'austriaco ha deciso Inter-Fiorentina, una goccia nel mare di una stagione anche per lui deludente. Dopo 36 partite, se la ThuLa ha collezionato 29 gol e 14 assist, il resto del reparto offensivo è fermo, al netto di un impiego meno continuo, a 7 reti e 8 assist. In soldoni, su un attacco composto da cinque giocatori in due segnano oltre l'80% dei gol e oltre il 63% degli assist. Bene ma non benissimo.
Ieri sera l'attacco della Juventus è stato guidato da Kolo Muani, arrivato in prestito secco e senza diritto di riscatto a gennaio, la classica toppa su cui non puoi prevedere, ad oggi, un investimento futuro. E Thiago Motta da quando ha questa soluzione ha 'panchinato' Dusan Vlahovic senza troppi giri di parole, così come aveva fatto a Bologna con Joshua Zirkzee ai danni proprio di Arnautovic. Il problema dell'Inter non è certo la coppia principale, perché la sua parte, in un modo o nell'altro, l'ha sempre fatta. Ma in caso di assenza di uno dei due o di periodo di appannamento, Inzaghi continua a non trovare risposte dalla panchina con conseguenti sofferenze della squadra. Nessuno ha la pretesa di avere un reparto d'attacco con Zlatan Ibrahimovic, Alvaro Recoba, Adriano, Mario Balotelli, Hernan Crespo e Julio Cruz (sì, è esistito nel 2007/08), troppa grazia anche per un Real Madrid o un Manchester City. Ma alla luce dei numerosi impegni di questa stagione avere almeno una terza opzione affidabile dalla panchina, anche solo per far rifiatare i titolari, avrebbe fatto non comodo, di più. E se fosse reale la narrazione che vedeva la dirigenza intenzionata a tesserare un nuovo attaccante, frenata dalla decisione di rimanere di Arnautovic e Correa, significherebbe che anche in Viale della Liberazione la pensano allo stesso modo.
Ovviamente, la sconfitta di ieri non è solo attribuibile a questo limite e a un singolo reparto, ma se con un Lautaro impreciso e un Taremi intangibile, Inzaghi è costretto a gettare nella mischia Thuram con un piede dolorante, è chiaro che l'Inter ha fatto un enorme favore alla Juventus, soprattutto dopo il gol di Francisco Conceiçao.
Intanto, auguri all'Imperatore Adriano Leite Ribeiro. Lui sì che avrebbe fatto comodo contro i bianconeri.
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