Sono serviti gli ultimi 90’ del torneo per svelare il rettilineo finale. L'incognita è rimasta sui due fronti. Milan e Inter si sono osservate di sbieco anche da lontano. Anche se il Sassuolo ha deciso di non opporre resistenza ai rossoneri, che non hanno mai sfiorato i freni nemmeno nell’istante che li separava solo dal paradiso. Alla banda di Pioli non è neanche servito un rapporto da volata lunga, perché i neroverdi di Dionisi gli hanno lanciato lo sprint aprendogli la pista del decollo sin dai primi minuti. Tiri al bersaglio e distrazioni strutturali che hanno incanalato l'incontro sul 'binario piolista', con una ripresa di olé e cori festosi a tingere le tribune del Mapei Stadium.

L’UNIVERSO INTER. Le gambe nerazzurre ruotano come turbine a San Siro e non si fanno di certo condizionare dalle contingenze opposte. La fase di studio non esiste, il surplace nemmeno. La concentrazione è ai massimi livelli, quel vociare caotico del popolo nerazzurro credeva eccome all'imponderabile. Le pedine di Inzaghi hanno mostrato un fare statuario, ma quella mezza bicicletta davanti non è stato possibile raggiungerla e scavalcarla. Una volata impari, l'urlo di furore era giusto dietro l'angolo. È stato esplorato poco prima delle 20 di ieri sera. Vietato rassegnarsi è il paradigma categorico, un imperativo deciso, che Inzaghi ha indirizzato nella mente dei suoi ragazzi al termine di una stagione comunque molto positiva.

LA VOLATA LANCIATA DAL SASSUOLO. Quando sei in prossimità dell'ultimo chilometro, l'astuzia più acuta è prendere la ruota giusta. L'ultimo atto, l'ultimo sforzo. La temporalità è il modo più congruo per avvertire la realtà. Questo era il giudizio tecnico che abbiamo dato al Sassuolo dopo l'affermazione in trasferta contro l'Inter: "Fa ruotare il pallone con tocchi rapidi e convincenti, movimenti complementari ad attaccare la profondità o venire incontro alle traiettorie. L'intensità come stile d'un gioco che in alcuni episodi è talmente troppo bello che quell'equilibrio tra la vittoria e la sconfitta si trasforma in un filo sottile sottile sottile. L'impostazione è un'avventura e ogni trama ha in sé l'ebbrezza spregiudicata del Dio Dioniso". I rossoneri si piazzano alla ruota posteriore di Dionisi, che muta la geografia morfologica delle sue traiettorie pallonare, lanciando così lo sprint vincente di Leao e compagni.

Sia ben chiaro: il Milan, nel girone di ritorno, ha perso una sola partita, contro lo Spezia. È la squadra che ha vinto più confronti in stagione (26), che ha avuto la miglior difesa insieme al Napoli (31 reti incassate), che ne ha perse di meno (4, come l'Inter). Il trionfo di Pioli è frutto d'un lavoro costante e continuo, graduale e progressivo. Alto rango.

Il fragoroso rumore del vento, quel cielo nuvoloso e il mare agitato della costa nerazzurra. Immagini tutto, odori il dolce suono del successo. Ma scopri che la vetta è due lunghezze più in alto. Il ritratto audiovisivo è l'applauso scrosciante di San Siro ai suoi beniamini.

883. "Nessun rimpianto
         Nessun rimorso, soltanto certe volte
         Capita che, appena prima di dormire
         Mi sembra di sentire
         Il tuo ricordo che mi bussa e mi fa male un po'".

Acquista QUI i prodotti originali Inter

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 23 maggio 2022 alle 08:15
Autore: Niccolò Anfosso
vedi letture
Print