Sia prima della partenza che durante la permanenza a Doha si è parlato con insistenza dell'eventuale efficacia della scelta da parte dell'Inter di optare per un mini-ritiro invernale lontano dall'Italia e dall'Europa, scegliendo il Qatar come location per allenarsi e mettere 'benzina' nelle gambe in vista della ripresa del campionato (nerazzurri impegnati in quel di Empoli contro la squadra di Marco Giampaolo il prossimo 6 gennaio).

FcInterNews, attraverso il proprio inviato sul posto, presenta un'analisi circa questi giorni negli Emirati Arabi, constatando senza alcun dubbio la bontà di tale scelta, indipendentemente dal risultato finale del 'Castellani'. Questo è ovvio. Decisione corretta in primis per il clima. Mentre in Italia si dava il 'benvenuto' alla neve, a Doha l'Inter lavorava con una temperatura ideale, che oscillava mediamente tra i 23° e 24°, con il picco raggiunto nell'ultima seduta all''Aspire Academy' (l'impianto sportivo calcistico top al mondo che oggi ha accolto il Bayern Monaco), dove il caldo è stato particolarmente intenso (almeno 27 i gradi percepiti). Il tutto con il vento che alleggeriva il lavoro dei giocatori.

Questo per quanto riguarda le seduta mattutine, mentre nel tardo pomeriggio il clima era più fresco, ma altrettanto ideale. Quasi superfluo, invece, scrivere delle strutture: moderne, all'avanguardia, campi perfetti e organizzazione locale super, con un servizio che ha permesso a rosa, staff e membri del club di lavorare senza alcun tipo di problema. Ultimo aspetto, con tutta sincerità, la poca pressione avvertita rispetto all'Italia, soprattutto dopo la rumorosa sconfitta contro la Lazio. Clima assolutamente disteso, squadra sorridente e di buon umore e lavoro ottimizzato al massimo.

Aspetti negativi, quindi, quasi impossibile da trovare, anche volendone forzare la 'ricerca'. La durata del viaggio? Il fuso orario (di solo due ore)? La possibilità di allenarsi ad Appiano Gentile senza spostamenti di questo tipo? Niente di problematico, assolutamente. Un club internazionale come l'Inter e giocatori nazionali abituati a ben altri viaggi sono abituati e non sarà certo un volo di qualche ore a determinare lo stato psico-fisico degli interpreti che scenderanno in campo in Toscana. Quindi ben venga il Qatar, ben venga Doha e gli allenamenti in questo ambiente. Indipendentemente dal risultato di Empoli-Inter. Con la speranza che tutto possa essere riproposto anche tra un anno.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 03 gennaio 2016 alle 19:22 / Fonte: Dall'inviato a Doha (Qatar)
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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