Sono a dir poco elettriche, le serate di Champions League. E quando la cornice si veste di nerazzurro, beh, l'emozione può prendere il sopravvento. Ecco perché, con il clima caliente di un'atmosfera bollente, il dinamismo è all'ordine del minuto. San Siro spinge eccome, come una pressione progressiva che sale come un climax ascendente. La costruzione del Salisburgo è incentrata alla verticalità, l'Inter cerca di far ruotare il pallone con tocchi rapidi e convincenti, ma i movimenti complementari ad attaccare la profondità o venire incontro in un primo momento si scagliano contro la fisicità austriaca. Che in ripartenza: imbucata di Kjaergaard per Goukh che impegna Sommer. Canovaccio innovativo? Un'esposizione offensiva, quando Kjaergaaard non sfrutta il bel tacco smarcante di Simic.

L'INNESCO DEL VANTAGGIO, L'ESPLOSIONE DI SAN SIRO. Bravo e caparbio Lautaro, recuperando il possesso per servire Mkhitaryan: due soluzioni in area avversaria. Frattesi non ci arriva e Sanchez deposita nel sacco. Ebrezza di vivere sull'altalena nella costruzione dell'impostazione. Gli spazi si aprono perché la pressione degli austriaci sale e, a risultato sbloccato, i benefici della compattezza sono determinanti. Dall'innesco del vantaggio all'imprinting della ricerca della verticalità il passo è breve. Il perfezionismo non viene promulgato nemmeno a metà del primo tempo, perché l'altalena è presupposto ontologico di ogni sviluppo. Scambi rapidi, tocchi effervescenti e tanto.... caos offensivo. Il Salisburgo l'ha impostata così, l'Inter, dal canto suo, ha in testa la possibilità del raddoppio. Ma Frattesi viene anticipato sul più bello. Così al riposo lo scarto è minimo e i tentativi crescono con istantaneità e immediatezza al rientro dagli spogliatoi.

RAZIONALITÀ RAPIDA, DEDUZIONE OFFENSIVA. La chiave che sta bene a entrambe è quella della razionalità. Inter e Salisburgo stanno lì, asserragliate nel tentativo di utilizzare filosoficamente la razionalità per studiare le esecuzioni più propizie al lato debole avversario. Razionalità rapida, un adempimento deduttivo (che parte da una legge generale, quella della verticalità, e finisce nella particolarità episodica). Perchè il prato va ascoltato bene, può indirizzarti sulla tua isola, al netto delle tempeste. Quest'ultime possono colpirti da un momento all'altro. È un ritratto che Inter e Salisburgo, nel precario equilibrio intento a essere sviscerato, provano a fornire con le rispettive certezze. La catena austriaca trova il pari: Simic controlla un buon pallone e lo serve a Kjaergaard, il taglio di Gloukh è perfetto, come la conclusione che trafigge Sommer. La reazione nerazzurra è veemente: Calhanoglu pennella il penalty incrociato, riportando avanti il Biscione. Poi gol annullato a Lautaro, minuti finali di netta sofferenza. Tre punti vitali, San Siro esplode. L'Inter non sbaglia un colpo.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 25 ottobre 2023 alle 08:25
Autore: Niccolò Anfosso
vedi letture
Print