La sosta ha ricaricato le pile? Nessuno poteva rispondere a questo quesito, ma di certo la giornata di Pasquetta nasce con l'idea nerazzurra di mettere un altro tassello per costruire il mosaico della seconda stella. L'Inter si muove sin da subito senza indugiare troppo. La base è quel dinamismo intenso che conduce entrambe la truppa di Inzaghi a raccogliere i frutti degli spunti offensivi, da un lato all'altro. Magari con qualche imprecisione insita, la pressione s'intravede in quel coraggio energico nella costruzione di pericoli. E l'avvio è foriero di situazioni interessanti perché anche l'Empoli mette in campo una grande intensità agonistica. Esiste un piacere imparentato con i sentimenti. Deve essere ricercato nello stesso momento in cui si avverte la spiritualità di una dimensione trascendente. Per ripristinare negli occhi il sentimento della fantasia, c'è da infilarsi nell’inesauribile forza della ragione. L'Inter conosce l’appiattimento dietro al serbatoio, lo detesta.

ONDE ELETTRICHE NEL MANUALE BIPARTITO. Nel manuale bipartito onde elettriche in tensione e baricentro come misura di pedine scatenate in avanti. E di fronte a loro s'allarga il brullo della collina. E allora ecco Bastoni e quella traccia ambita per Dimarco, che scuote la rete per la manifestazione del vantaggio. Concretezza e dinamismo, le due chiavi per scavalcare anche gli impulsi più profondi. I nerazzurri cercano di prendere in mano le chiavi dell'impostazione legittimando il controllo. La panoramica è la costruzione della truppa di Inzaghi, che si muove con dinamismo verso la porta avversaria, aggiungendo il vettore dell'imprevedibilità, quasi dimenticando qualsiasi traccia arretrata. L'Empoli deve salvarsi e non rinuncia al gioco brillante. Nicola è l'uomo delle imprese salvezza e sa come si fa. Guai costruire barricate, la truppa toscana infatti non rinuncia alle avanzate, tentando anche qualche assalto confusionario, sfruttando tra l'altro la poca precisione difensiva delle uscite interiste.

IL MUTAMENTO ECLETTICO DELLA RIPRESA. Avete presente quella virtù che indica il punto di equilibrio tra due poli opposti? Un lungo esercizio di volontà, desiderio e talento puro. Prima d'ogni cosa, però, c'è l'autocontrollo razionale, impregnato di passioni monitorate con una complessa valutazione dal faro interista. E nel secondo tempo il tentativo d'assalto interista diviene consistente e Barella ha l'occasione limpida per il raddoppio (da mandare praticamente in archivio), che finisce a lato per il tiro troppo strozzato sul primo palo. La catena contingente è brevilinea, il punteggio rimane in bilico e la chiave che sta bene a entrambe è quella della razionalità. Inter ed Empoli stanno lì, proiettate nel tentativo di utilizzare filosoficamente la razionalità per studiare le esecuzioni più propizie al lato debole avversario. D'altronde finché c'è un solo gol di scarto tutto può considerarsi aperto e l'esito della scorsa stagione è ancora nelle menti dei tifosi nerazzurri. Razionalità rapida, un adempimento deduttivo, il mosaico della qualità conduce al raddoppio di Sanchez. Magistrale conduzione, anche nei momenti poco brillanti. Uno-due. Lo Scudetto s'avvicina.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 02 aprile 2024 alle 08:14
Autore: Niccolò Anfosso
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