Si conclude anticipatamente la stagione di Mauro Icardi con la maglia dell’Inter a causa della lesione di primo grado al semitendinoso della coscia destra. I suoi numeri finali non si allineano a quelli dell’anno scorso, ma sono comunque di tutto rispetto: 16 gol e 4 assist in 33 partite disputate in campionato che sono valsi all’Inter 1,73 punti a partita, 0,3 punti in più rispetto alla passata stagione in cui aveva concluso con 22 reti all’attivo e 8 assist, ma in 36 gare.

La differenza fra le due stagioni risiede, principalmente, nel minutaggio: 306’ minuti in meno, poco più di tre gare di differenza che hanno inciso sul bilancio del rosarino. Altra differenza, però, è nel rendimento contro le big del campionato: quest’anno solamente il Napoli ha concesso un gol dall’ex Sampdoria, mentre nella passata stagione fra Milan, Juventus, Roma e ancora Napoli solamente i rossoneri erano rimasti immacolati nel confronto con Icardi. Questo, quindi, il problema principale della stagione dell’argentino che comunque non può essere considerata negativa. 

Da sottolineare, rispetto alla scorsa stagione, la frequenza di distribuzione dei 16 gol dell’argentino. Posto che quest’anno è venuto meno nei big match, la sua presenza sul tabellino dei marcatori è stata, in proporzione, maggiore rispetto alla passata stagione: Icardi è andato a segno in 15 gare diverse, rendendosi autore di una sola doppietta, nel 4-0 di Udine di fine 2015, mentre l’anno scorso andò a segno in 17 partite su 36 mettendo a referto 22 gol. Più efficace sì l’anno scorso, ma meno continuo, proporzionalmente, rispetto a quest’anno. Si sta, comunque, parlando di un giocatore dal rendimento assicurato: su novanta minuti nella stagione appena conclusasi ha messo a segno 0,69 fra gol e assist, mentre nella scorsa stagione aveva un rendimento combinato di 0,94, sempre sui 90’ di gioco. Un decremento figlio, però, anche della maggiore concorrenza nel reparto e della maggiore pressione da parte delle difese. 

Il campionato, dunque, si chiude con numeri in leggero calo rispetto alla passata stagione, ma con una consapevolezza maggiore nei propri mezzi e una capacità di aiutare la squadra superiore rispetto al campionato precedente: la prossima sarà la stagione del salto di qualità definitivo dell’attaccante argentino che, al secondo anno con la fascia di capitano al braccio, dovrà dimostrare che può migliorare ancora questi numeri già comunque positivi. Al netto delle evoluzioni del calciomercato, ovviamente.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 14 maggio 2016 alle 15:42
Autore: Gianluca Scudieri / Twitter: @JeNjiScu
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