Gli spettri, come spesso accade, li esorcizza lui: è ancora Zlatan Ibrahimovic, nel bene e nel male, l’uomo del destino dell’Inter. Arrivano infatti dai suoi piedi le giocate che propiziano la vittoria dei nerazzurri sulla Lazio. Una vittoria che vale oro, arrivata nel momento decisamente più importante di questo scorcio di stagione. Ma soprattutto, una vittoria arrivata proprio nella serata dove si sono registrati momenti di alta tensione tra lo stesso Ibrahimovic e i tifosi, al punto che dopo la rete del vantaggio, arrivata dopo un primo tempo molto sofferto, lo svedese si è scatenato rivolgendo più di una volta il gesto del silenzio alla curva Nord. Una rabbia che lo svedese convertirà ancora in energia positiva, fornendo l’assist vincente a Muntari, e che sfocerà a cinque minuti dalla fine col giallo che gli costerà per squalifica la partita di domenica col Chievo. E’ Ibra ad allontanare lo spauracchio del Milan e avvicina ulteriormente l’Inter al traguardo, ma purtroppo è sempre Ibra che adesso pare più lontano che mai dall’ambiente nerazzurro.
L’inizio della partita è decisamente buono per la squadra di Mourinho, che già dopo due minuti riesce a rendersi pericolosa con Mancini. La replica della Lazio arriva poco dopo con una velenosa punizione di Ledesma che Julio Cesar per non saper leggere né scrivere manda in corner. Ma l’Inter promette bene, e soprattutto Mancini prova a farsi vedere, cercando una nuova conclusione da fuori area ancora a lato. I biancocelesti provano a giocare di rimessa, anche se all’11’ sprecano malamente una dormita di Cordoba che favorisce l’inserimento di Del Nero il cui cross però risulta innocuo. Col passare dei minuti, l’Inter sembra togliere il freno dall’acceleratore, anche se al 23’ arriva una grande azione volante Figo-Ibra con lo svedese che di testa non inquadra la porta. Ma è un lampo, perché la Lazio, spinta da un inafferrabile Zarate, controlla bene. C’è il tempo per Mourinho di inventarsi un nuovo show con l’arbitro Tagliavento dopo un fischio contrario a Santon. Al 31’ nuova palla gol dei nerazzurri con Muntari, che, imbeccato da Ibra, manda fuori. Da quel momento l’Inter si blocca, ed è la Lazio a cercare con maggior continuità la fase offensiva. L’occasione più importante arriva con Zarate impegna Julio Cesar dopo essersi bevuto tutta la retroguardia. Dopo l’ammonizione di Del Nero, Tagliavento fischia la fine del primo tempo, accolta dal pubblico del “Meazza” con una bordata di fischi.
La ripresa comincia in maniera sonnolenta, i mugugni sulle tribune montano in misura esponenziale, specie quando la Lazio rischia il colpo quando Muntari perde un pericolosissimo pallone vicino l’area consentendo a Rocchi di involarsi: per fortuna, l’attaccante veneziano spreca tutto. Mourinho inserisce Crespo e Vieira per un Mancini alla fine risultato ancora una volta evanescente e Santon. Due minuti dopo, Ibra commette un errore in fase d’attacco, il pubblico fischia e l’attaccante lo zittisce in modo perentorio. Un episodio che si ripeterà due minuti più tardi, in occasione del gol del vantaggio, arrivato tra parentesi in un’azione di quelle che predilige lui, palla a terra: uno svarione di Rozenhal favorisce l'inserimento dello svedese che fulmina Muslera con un gran tiro.
Dopo la rete, arriva lo sfogo: ancora segno del silenzio, e poi un ulteriore gesto, decisamente più volgare, rivolti verso la curva. Mourinho reagisce in maniera eloquente, colto dalle telecamere mentre definisce il giocatore in termini poco equivoci tocchettandosi la testa con l’indice (anche se nel dopo gara dirà che quel gesto era riferito all’esultanza a dir poco esagerata del pubblico). Il gol ha comunque l’effetto di scuotere l’Inter che da lì in poi darà vita ad un autentico monologo, culminato al 70’ col gol del raddoppio di Muntari: Ibrahimovic regala un assist al bacio verso il ghanese, che approfitta della dormita della retroguardia biancoceleste e solo in area infila nuovamente la palla alle spalle dell’estremo uruguagio. L’Inter dilaga, Chivu si divora il 3-0 ancora imbeccato da Ibra, poi è Muslera ad anticipare lo svedese. Cerca gloria anche il neo entrato Crespo, ma l’argentino non riesce ad arrivare sull’assist di Cambiasso. La gara scivola via tranquilla fino all’85’, quando arriva l’episodio del giallo a Ibrahimovic: Matuzalem rischia di colpirlo con una gomitata, lo svedese va a chiedere conto in maniera non amichevole al brasiliano, Tagliavento lo richiama e lo ammonisce. E’ il cartellino che farà scattare la squalifica e l’assenza nella gara di Verona contro il Chievo.
San Siro festeggia una vittoria liberatoria, l’Inter in attesa del risultato del “Cibali” del Milan torna a +10 di vantaggio; purtroppo, al di là delle giocate, nei prossimi giorni a tenere banco sarà indubbiamente il comportamento di Ibra.
INTER-LAZIO 2-0 (primo tempo 0-0)
MARCATORI: Ibrahimovic al 58’, Muntari al 71’
INTER (4-3-2-1): Julio Cesar; Santon (56’ Vieira), Cordoba, Samuel, Chivu; Zanetti, Cambiasso, Muntari (75’ Burdisso) Figo, Mancini (56’ Crespo.); Ibrahimovic. In panchina: Toldo, Materazzi, Jimenez, Cruz). All. Mourinho
LAZIO (4-4-2): Muslera; Siviglia, Rozenhal, Radu (72’ Lichsteiner), Kolarov; Brocchi, Ledesma, Matuzalem, Del Nero (63’ Foggia); Zarate (85’ Kozak.), Rocchi. In panchina: Carrizo, De Silvestri, Manfredini, Meghni. All. Rossi
ARBITRO: Tagliavento di Terni
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