La situazione societaria dell'Inter fatica a trovare sbocchi. Questo perché, secondo quanto riferisce il quotidiano La Stampa, anche la causa delle banche per i prestiti non restituiti dalla famiglia Zhang, notizia di questo pomeriggio, incide parecchio sulla questione. Non mancano le offerte per rilevare la proprietà dell’Inter dal gruppo Suning, ma le richieste della famiglia di Nanchino sono sempre superiori alle offerte dei potenziali acquirenti. Steven Zhang ha alzato la richiesta a 1,2 miliardi, sulla scia della valutazione data da RedBird al Milan, ma, si legge, il parallelo "non ha molto senso perché quella cifra è frutto di un accordo di totale continuità tra i due fondi americani, favorita da un prestito del venditore al compratore pari alla metà del totale della somma".

Il quotidiano torinese ricorda come si siano fatti avanti diversi potenziali acquirenti, da Bc Partners al fondo arabo PIF fino a diversi compratori statunitensi, tra i quali Vivek Ranadivé, co-proprietario dei Sacramento Kings di Nba. Ma, secondo indiscrezioni, nessuno si spingerebbe fino alla fatidica soglia del miliardo di euro, tantomeno a 1,2 miliardi. Ma perché Steven Zhang non si decide, vista anche la presa di posizione della Curva Nord oltre alla scadenza del maxi-prestito fatto da Oaktree? È probabile che questo stallo sulla vendita possa essere legato alle cause che le banche creditrici di Zhang hanno avviato a Hong Kong e Milano per debiti non saldati pari a ben 255 milioni di dollari, in primis la China Construction Bank che, per uno strano scherzo del destino, si trova esattamente di fronte alla sede dell’Inter. "È evidente che, in questo scenario giuridico, le banche creditrici chiederebbero subito conto a Zhang dei ricavi della cessione dell’Inter individuando in questo asset finanziario una via per rientrare dei prestiti non restituiti. L'Inter è finita al centro di questo gioco che alimenta un clima di preoccupazione in tutti i settori della società nerazzurra".

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 23 settembre 2022 alle 20:59
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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