Oggi è il giorno del vertice ad Appiano Gentile tra Inzaghi e la dirigenza nerazzurra. In casa Inter tutti sanno che è ancora presto e che c'è tempo per recuperare il tempo perso, ma il ko di Udine brucia parecchio. "Una sconfitta che in casa nerazzurra ha segnato un confine, ha fatto scattare allarmi rimasti silenziosi fino a quel momento - spiega la Gazzetta dello Sport -. Inzaghi non rischia il posto, questo s’è capito, non è intenzione del club intervenire proprio perché la situazione è recuperabile e non siamo sull’orlo del burrone. Ma i bonus sono finiti. E nei prossimi 40 giorni, ovvero fino alla pausa per il Mondiale, sia l’Inter sia il suo allenatore si giocano tutto. Se il trend non dovesse mutare, allora si aprirebbero scenari impensabili. O meglio, impensabili fino a prima di Udine, che chiamano in causa anche la posizione dell’allenatore". Insomma, nulla va dato per scontato.

Sono diversi i punti sui quali bisogna intervenire per invertire la rotta. Tre le problematiche più urgenti da risolvere. La prima è senza dubbio la condizione atletica, poiché la squadra continua ad apparire poco brillante: diversi giocatori se ne sono lamentati con lo staff tecnico. Manca la gamba, lo spunto che fa la differenza. Poi c'è da correggere l'approccio mentale, perché a vedere bene sono diversi i gol subiti che potevano essere evitati. Motivazioni e fame da ritrovare in fretta. Infine si va sulle scelte: troppa confusione, occorre maggior stabilità. "I dirigenti non hanno la minima intenzione di entrare nelle scelte tecniche di Inzaghi, che restano di sua esclusiva competenza. Però è evidente come su alcune decisioni sia logico discutere. Decisioni a volte istintive che corrono il rischio di togliere certezze al gruppo, di aggiungere pressioni inutili", sottolinea la rosea.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 22 settembre 2022 alle 08:15 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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