Torna lo spettro del Fair Play Finanziario per alcuni club europei, tra cui l'Inter, almeno stando alle informazioni raccolte dai colleghi del Times che hanno consultato fonti interne alla UEFA. Le regole, per la cronaca, prevedono che nell’arco di un triennio le società che prendono parte alle competizioni continentali possano avere un deficit di bilancio aggregato non superiore ai 30 milioni di euro (eliminando le cosiddette spese virtuose), regole parzialmente modificate con l’emergenza Covid-19, con il periodo di monitoraggio che si è esteso su quattro stagioni, ma con gli eventuali deficit per il 2019/20 e il 2020/21 che vengono sommati e divisi a metà per alleggerire il peso della situazione economica che si è creata con la pandemia sulle società.  

Come spiega Calcio e Finanza, i nerazzurri dovrebbero raggiungere un’intesa per il famoso settlement agreement, i cosiddetti accordi transattivi, partendo dalla lista delle sanzioni generiche che possono essere stabilite in caso di violazioni (come ad esempio il mancato rispetto della regola di break-even), l’articolo 29 delle' 'Regole procedurali che governano l’UEFA Club Financial Control Body specifica che le misure disciplinari che possono essere adottate, a seconda della gravità dei casi, sono le seguenti: avvertimento; richiamo; multa; decurtazione di punti; trattenuta degli introiti ricavati da una competizione UEFA; divieto di iscrizione di nuovi giocatori alle competizioni UEFA; limitazione del numero di giocatori che un club può iscrivere alle competizioni UEFA, compreso un limite finanziario al costo totale aggregato dei benefit per i giocatori registrati nella lista A delle competizioni UEFA per club; squalifica dalle competizioni in corso e/o esclusione da future competizioni; revoca di un titolo o di un premio

Guardando ai precedenti storici, il CFCB ha deciso spesso che gli obiettivi del FPF possono essere raggiunti meglio con un approccio riabilitativo piuttosto che punitivo, il che ha portato alla conclusione di intese tra le parti che combinano contributi finanziari a numerose condizioni restrittive, che forniscono ai club la strada per raggiungere il break-even nel breve termine.

"La decisione sulla conclusione o meno di settlement agreement è comunque a discrezione del CFCB. In ogni caso, si legge nel regolamento, «gli accordi transattivi possono prevedere le eventuali sanzioni disciplinari di cui all’art. 29 e, ove necessario, una tempistica specifica con l’obiettivo di portare il club sanzionato al rispetto della UEFA Club Licensing and Financial Fair Play Regulations", conclude Calcio e Finanza.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 23 agosto 2022 alle 12:42
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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