Nel corso dell'intervista rilasciata alla Suddeutsche Zeitung, Robin Gosens ha provato a chiarire i motivi del lungo e faticoso recupero dopo l'infortunio accusato qualche tempo da: "Ho totalmente sottovalutato il problema. Sono un giocatore che vive del fisico. E non sono riuscito a recuperare il mio deficit di forma fisica per molto tempo. Ciò significava che non ero chi volevo essere in campo. Arrivavo in ogni momento con un secondo di ritardo. Ero davanti in area di rigore quando la palla era già sparita. Nel duello difensivo, o facevo fallo o non prendevo proprio l'avversario. Non sono stato, insomma, quello che l'Inter sperava di comprare. Ero insoddisfatto di me stesso perché sono andato all'Inter con l'aspirazione di diventare un giocatore titolare. Se prendi un terzino sinistro per quasi 30 milioni di euro, sono tanti soldi. Poi speri di prendere anche il posto".

Il suo racconto prosegue: "La mia carriera prima era come una favola, è andata avanti all'infinito, sono stato elogiato. All'improvviso sono diventato il terzino sinistro più pericoloso d'Europa all'Atalanta e titolare all'Europeo. Poi è arrivato l'infortunio e le ricadute dopo la prima riabilitazione. E all'improvviso tutto sembrava solo un breve viaggio in cima al mondo. All'improvviso non sei nessuno. Tutti pensavano: 'Gosens? Non esiste più'. Vivere tutto questo in un anno, è stato davvero brutto. Ora devo riconquistare il mio posto, sono nel ruolo di inseguitore". Alla domanda se trasferirsi a Milano sia stato un errore, Gosens ha risposto però prontamente: "Gioco per uno dei più grandi club del mondo! Attualmente siamo tra i primi otto in Europa". 

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Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 22 marzo 2023 alle 15:48
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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