La domanda sorge spontanea: al di là dei complimenti da parte di Leonardo, che lo giudica un ottimo giocatore, Paulo Henrique Ganso serve davvero all’Inter? L’intervista realizzata da FcInterNews.it con Sabatino Durante, esperto di calcio internazionale, è assai indicativa sulla bontà di un’eventuale operazione di mercato con il Santos per il 22enne trequartista. Nelle ultime settimane, complice un rinnovo di contratto in stand-by, il diretto interessato si è concesso più di una volta a microfoni e taccuini, rilasciando dichiarazioni d’amore soprattutto per i “Campioni del Mondo”, senza però mai chiudere altre porte interessanti per il proprio futuro. Chiaro il suo intento di farsi notare dall’altra parte del globo, palesando la propria disponibilità a trasferirsi nel Vecchio Continente, ma anche a rimanere altri due anni nel Santos. In altre parole, Ganso ha dato un colpo al cerchio e un colpo alla botte, facendosi pubblicità e dando speranza un po’ a tutti di avvalersi del suo talento. Il quale è indiscutibile, senza dubbio, ma forse ancora non vale la vagonata di milioni che il Santos sembra intenzionato a pretendere per dare il nulla osta alla sua partenza. Non solo: su di lui permangono altre perplessità.
PERPLESSITA’ SULL’INFORTUNIO - Innanzitutto, Ganso è fermo per un infortunio e bisognerà prima valutarne il totale recupero. Starà fuori ancora qualche settimana, quindi bisognerà attendere prima di rivederlo in azione. Per la sua completa guarigione, comunque, non dovrebbero sussistere problemi, considerata l’età e un fisico non indifferente. Ma è sempre meglio andare cauti, rischiare un’operazione finanziaria senza avere la garanzia dell’integrità del giocatore sarebbe da pazzi. La riapertura del campionato brasiliano sarà indicativa in tal senso e arriverà prima del mercato estivo, quando in teoria potrebbe scatenarsi un’asta.
TANTA CLASSE, POCA RAPIDITA’ - La seconda perplessità è di carattere tecnico. Chi ha visto giocare Ganso è pronto a scommettere sulle sue qualità, ma questo non significa che sia adatto al calcio europeo, men che meno al calcio italiano. Il fisico non gli manca di certo, è longilineo ma è anche molto alto. Il suo passo nello stretto però non è così veloce da consentirgli di saltare rapidamente l’avversario, per quanto la tecnica per farlo non gli manchi affatto. Il problema è che in Italia non basta essere rapidi di testa, ma serve esserlo anche di piede. Dote che il paulista non sembra possedere, complice anche un calcio, quello brasiliano, che privilegia i colpi a effetto piuttosto che l’atletismo. Davvero, dunque, la rapidità non eccelsa di questo trequartista riuscirebbe a farsi valere contro le arcigne difese italiane, pronte ad aggredire non appena si riceve il pallone? In quella zona del campo è fondamentale muoversi rapidamente, la tecnica (per quanto cristallina) non è sempre sufficiente, insomma.
UN’ASTA TROPPO PERICOLOSA - Altro punto interrogativo, i costi dell’operazione. Per quanto non si parli più di 50 milioni di euro, la cifra che il Santos chiede resta comunque alta. Difficile che il club paulista si privi del calciatore per meno di una trentina di milioni, forte delle numerose richieste di società facoltose e disposte a investire su un prospetto di questo tipo. Per quanto nel mercato invernale Moratti abbia deciso di tornare a investire per rinforzare l’Inter, difficilmente si lascerebbe risucchiare nel vortice di un’asta per Ganso, anche in ottica Fair Play Finanziario. Se poi, ovviamente, i costi (come accade spesso) all’atto pratico si rivelassero decisamente inferiori, verrebbero fatte altre valutazioni.
GIA’ COPERTI NEL RUOLO - Quarto dubbio, il contesto nerazzurro. Collezionare campioni fa la gioia del tifoso, ma non sempre dell’allenatore o del club. Ad oggi la rosa dell’Inter vanta già due giocatori nel ruolo di trequartista, più uno in grado di adattarsi alla perfezione. In primis, Wesley Sneijder, interprete perfetto del ruolo per talento, fantasia e rapidità di testa e piede. In secondo luogo, l’Inter ha sempre la carta Stankovic da giocarsi dietro le punte, con il serbo in grado di eccellere in qualsiasi zona del centrocampo, nonostante il fisico non lo sorregga più come un paio di anni fa. Ma, ed è questo il principale motivo per cui investire molto denaro su Ganso potrebbe non essere una grande idea, nella rosa nerazzurra c’è Philippe Coutinho.
LA SCOMMESSA E’ COUTINHO - Il baby talento brasiliano, che finora non ha ottenuto la gloria che si sarebbe atteso, è un punto focale della strategia di costruzione del futuro attuata da qualche tempo dal club di Corso Vittorio Emanuele. Sulla classe di Cou la società ha scommesso da un paio di anni, bruciando altre big del calcio internazionale. Ora l’intenzione è attendere che questo piccolo campione maturi anche fisicamente e sia in grado di fare a spallate nel calcio italiano. La sua tecnica, per quanto di lampi ne abbia mostrati finora pochi, non viene messa in discussione. Il ragazzo però ha bisogno di fare ancora palestra e di mettere qualche chilo in più per fare la voce grossa in Italia. La dirigenza, d’accordo con Leonardo, ha deciso di aspettarlo e la prossima potrebbe essere la stagione della sua consacrazione. Mettergli davanti Ganso non sarebbe pertanto un incentivo nei suoi confronti.
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