In un periodo in cui l'Inter non sembra intenzionata a mettere la firma sulla finestra invernale di mercato, c'è un giocatore nerazzurro al centro delle discussioni con una qual certa costanza: Davide Frattesi. Quello che ormai andrebbe considerato un 'mal di pancia' per un impiego considerato inadeguato rispetto alle aspettative, ma che non ha ancora trovato conferma nelle parole del diretto interessato (a volte il silenzio vale di più) sta caratterizzando tutta la narrativa mediatica intorno al mercato dell'Inter, anche in vista della prossima stagione. Il diktat del presidente Beppe Marotta è sempre stato chiaro: chi vuole andare via può farlo a patto che la cifra sia adeguata al valore che gli attribuisce la società. Discorso semplice che vale per qualsiasi calciatore esprima il desiderio di cambiare aria, perché l'Inter non trattiene nessuno controvoglia ma fa valere il suo potere contrattuale per non dover 'subire' altrui decisioni. 

La situazione però resta delicata, perché il club di Viale della Liberazione non vorrebbe mai privarsi di Frattesi, ma al contempo le ambizioni del classe '99 sono legittime perché essere considerato una seconda linea al secondo anno in nerazzurro, dietro a giocatori che si trovano a memoria, non invita a essere ottimisti. Soprattutto perché la scorssa estate è arrivato anche Piotr Zielinski, che inevitabilmente 'rosicchia' parte del minutaggio rimanente. Non è un caso se l'agente Beppe Riso sia andato nella sede dell'Inter per parlare delle prospettive del proprio assistito nella nuiova stagione e non è un caso se al primo intermedio il ragazzo non si senta un protagonista dopo un anno di 'apprendistato'. A questo si aggiunge il richiamo di casa, Roma, dove i giallorossi lo riaccoglierebbero a braccia aperte già oggi, ma non sembrano dell'idea di mettere sul piatto i 45 milioni chiesti dall'Inter. Vicolo cieco, dunque, almeno fino alla prossima estate quando si potrà ragionare con calma e non prendere decisioni affrettate di cui poi qualcuno si pentirebbe.

Ma numeri alla mano, prendendo in esame questo periodo dell'anno, l'ex Sassuolo ha ragione a sostenere di non essere considerato come meriterebbe? L'8 gennaio 2024 Frattesi era reduce dall'esaltante partita contro il Verona, in cui è entrato a 7 minuti dalla fine creando il caos e segnando la rete decisiva in una partita indimenticabile, portando ai massimi livelli l'affetto dei tifosi nei suoi confronti. Al termine di quella gara, il bilancio recitava: 26 presenze per 904 minuti complessivi, 4 reti e 3 assist in tutte le competizioni. Oggi il centrocampista ha raccolto, nel complesso, 25 presenze per totali 952 minuti, sempre con 4 reti e 3 assist. In questa stagione, finora, una presenza in meno ma un minutaggio di poco superiore, non abbastanza per rimarcare un cambio netto nell'uno o nell'altro senso. Ergo, tirando le somme Frattesi ha avuto le stesse opportunità della scorsa stagione, quindi non può ritenersi meno considerato. C'è però da aggiungere, giustamente, che dopo il primo anno di 'stage' il 25enne romano avrebbe sperato in un aumento delle occasioni sul rettangolo di gioco, soprattutto dal primo minuto. Fino all'8 gennaio 2024 le presenze nell'undici titoilare erano state 6 (4 in Champions League), ad oggi sono 8. Non una grande differenza anche sotto questo aspetto.

Comprensibile dunque che Frattesi sia poco entusiasta di questo primo bilancio del 2024/25 e non riesca a essere ottimista in vista dei prossimi mesi. Però è altrettanto vero che la carica agonistica sprigionata nell'annata dello Scudetto della seconda stella ogni volta che entrava in campo era molto più evidente rispetto a quanto mostrato fino al derby di Supercoppa, in cui è parso dimesso e poco stimolato. L'ideale sarebbe lasciar passare gennaio e tirare le somme a fine stagione, come d'altronde in casa nerazzurra gli stanno consigliando tutti. E questo è lo scenario più plausibile.

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Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 08 gennaio 2025 alle 21:07
Autore: Fabio Costantino
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