Niente ribaltoni, si va avanti nel segno della continuità. Questo quanto emerso da blitz di Erick Thohir a Milano per fare il punto sul momento complicato dell'Inter. Il presidente nerazzurro è ripartito dal capoluogo lombardo e vi farà ritorno nel fine settimana, in modo da assistere al match col Napoli e presenziare all'Assemblea di lunedì.

FIDUCIA TOTALE – Dunque, sarà rimasto deluso chi si aspettava dall'indonesiano un atteggiamento decisionista come il miglior Moratti. Nonostante i flop in campionato con Cagliari e Fiorentina, e una parte dell'ambiente del tifo che mal sopporta il tecnico toscano (e che non manca di rimarcarlo nelle gare casalinghe), Thohir non accenna ad alcun ripensamento e decide di continuare sulla linea tracciata in estate. La Gazzetta dello Sport racconta il pensiero del numero uno: ''Avanti con Mazzarri. C’è un progetto tecnico, l’abbiamo sposato, ci crediamo, anche se ci vuole tempo per far funzionare le cose al meglio. Ad ogni livello''.

PROGETTO CHIARO – Un pragmatismo non comune in Italia, che invece ci si poteva aspettare da Thohir, uno che ha confermato l'allenatore del DC United dopo l'ultimo posto e che ora è in testa al campionato. La teoria dei piccoli passi, senza proclami o scossoni. ''Nel momento in cui la scorsa estate ha allungato di un anno il contratto a Mazzarri, Thohir ha sposato anche le scelte di mercato del tecnico e si è fidato delle sensazioni di Fassone e Ausilio. Perché dopo un anno non facile (passaggio di proprietà, veterani in scadenza, nono posto la stagione precedente), WM avrebbe trovato il cambio di passo per tentare l’assalto allo «scudetto», cioè quel terzo posto che vale l’imprescindibile Champions. Sarebbe suicida - il suo pensiero -, esonerare un tecnico dopo 6 turni di campionato e col passaggio ai sedicesimi di Coppa già ipotecato'', spiega ancora la Gazzetta.

RAGIONI ECONOMICHE – Cambiare Mazzarri, inoltre, vorrebbe dire tenere a libro paga due tecnici, con il toscano che percepisce già oltre 3 milioni netti a stagione. Un peso non facilmente sostenibile per un club già indebitato e che sta faticosamente cercando di convincere sé stesso e l'Uefa che la strada intrapresa sia quella corretta per un risanamento dei conti. Ma gli sbalzi d'umore sono vietati nel nuovo corso interista e la coerenza viene, evidentemente, messa al primo posto. Anche se non va dimenticato che l'accesso alla Champions League fa incassare qualcosa come una trentina di milioni e, dunque, la decisione di rischiare o meno un cambio di rotta non è così semplice. Pagherà la scelta di non mutare rotta?

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 14 ottobre 2014 alle 08:28
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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