Con il Verona come con il Cagliari, l'uomo che più nelle ultime giornate ha avvicinanto lo scudetto all'Inter è Matteo Darmian. L'ex United, al suo primo anno all'Inter ha sottoscritto a pieno questo finale di stagione, improvvisandosi match winner nelle ultime gare casalinghe contro rossoblu e scaligeri. L'esterno nerazzurro è stato intervistato in esclusiva dalla Gazzetta dello Sport. 

Lei è l’uomo dei 15 punti, lo sa? Sei con il Cagliari, nove col Verona: l’ha detto Conte.
"E pensare che in squadra c’è gente molto più abituata di me a segnare... Ma se arrivano i gol, tanto meglio. Ma ancor più importante è essermi guadagnato la fiducia di allenatore e compagni".

Quando ha pensato: 'Ok, questo è l’anno giusto'?
"Sassuolo, girone d’andata. Tutto quel che c’è stato prima e dopo. Era una partita delicata per noi, in campionato stavamo lasciando troppi punti per strada. Vincere quella domenica era decisivo per il morale. Se ragiono complessivamente, l’uscita dalla Champions, per quanto negativa, invece di abbatterci ci ha caricato".

Arrivato in sordina ma poi decisivo: cos’è, una scommessa vinta?
"La prova che ho fatto bene a rientrare in Italia. Nell’ultimo anno a Manchester vedevo poco il campo. I momenti in cui non sei protagonista aiutano a crescere. Ma con il calcio ragiono come da bambino: ho sempre voglia di mettermi in gioco".

Ci racconta il discorso di Conte dopo il sorpasso sul Milan?
"Chiaro e fermo: 'Ora loro sono dietro, psicologicamente abbiamo un vantaggio. Dipende tutto da voi, non facciamo l’errore di guardare gli altri'. E noi l’abbiamo fatto".

Non è stato però tutto semplice per voi giocatori, a gennaio travolti dalle voci di difficoltà societarie.
"Siamo professionisti, abbiamo fatto quel che era giusto fare: concentrarci sul nostro lavoro. E così ci siamo compattati ancor di più".

Su Mourinho:
"Non ha altri amori al di fuori della vittoria. Gli devo dei trofei, pure un’Europa League".

Cos’ha Conte in più rispetto a Mourinho e Van Gaal?
"Ha grandi idee, tatticamente è una marcia avanti".

E la Premier più della A?
"L’apparenza. È più fisica e meno tattica, le partite sono box to box e allora le gare risultano belle da vedere. Ha fascino maggiore per questo, ma non vuol dire che la A sia da meno".

In allenamento riesce a star dietro ad Hakimi?
"Ci provo, ma è dura... Per età e talento, è uno di migliori".

In una parola: lo scudetto per Darmian è...
"La gioia, la chiusura di un cerchio. Ai ragazzi che vogliono diventare calciatori dico: non abbandonate mai il vostro sogno, non perdete mai il sorriso neppure di fronte alle rinunce, che pure sono necessarie".

VIDEO - I M INTER: SUL WEB IL POSSIBILE NUOVO INNO. SARA' QUESTO?

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 29 aprile 2021 alle 08:15
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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