C’era un Don Rodrigo di manzoniana memoria che impediva il lieto fine di un famoso romanzo. E c’è un Don Rodrigo di mazzarriana speranza a cui i tifosi nerazzurri affidano le proprie aspettative di rinascita. L’inatteso e traumatico (per il morale interista) infortunio muscolare di Pablo Daniel Osvaldo, mentre si allenava per conto della Nazionale azzurra, pone un enorme interrogativo nella testa di Walter Mazzarri, già sulla graticola in pubblica piazza e assolutamente bisognoso di recuperare credibilità per rafforzare la propria posizione.

OCCHI SULLA TRECCIA - Al ritorno dalla sosta, l’allenatore si troverà di fronte il proprio passato, il Napoli di Benitez. Turno di campionato scorbutico, pericoloso per chi deve assolutamente fare punti per riconquistare il Meazza e un piazzamento in classifica degno dell’Inter. Ma senza l’ex Southampton, l’attaccante più in forma dei tre a disposizione in rosa, la situazione si complica e non poco. Ed ecco che tutte le attenzioni, in questi giorni di pausa da impegni di campionato/coppa, tutte le attenzioni saranno spostate sulle condizioni di Rodrigo Palacio.

RESPONSABILIZZATO - El Trenza non è ancora al meglio ma Mazzarri spera che il suo staff possa portarlo a una condizione sufficientemente accettabile da proporlo titolare contro i partenopei. Il 100% della forma è ancora lontano, ma la strada del recupero è stata imboccata e tra una decina di giorni l’argentino potrebbe essere pronto per giocare al fianco di Mauro Icardi. Tocca a lui, come accaduto nelle ultime due stagioni, caricarsi sulle spalle la responsabilità di un’Inter che zoppica e manca di personalità. Non che Palacio spicchi per grinta e cattiveria, ma i compagni sanno che di lui ci si può fidare. Un leader silenzioso, in altre parole, che fa la voce grossa con il pallone tra i piedi e sa guidare i compagni, anche semplicemente dettando loro il passaggio vincente per mandarlo in porta. Cosa che nessuno, nell’Inter attuale, fa.

ADATTAMENTI - Un’arma tattica fondamentale, Palacio, perché l’unico, nella pochezza numerica del reparto offensivo nerazzurro, in grado di agire tra le linee e dare profondità alla manovra. La spalla ideale di Icardi, come testimoniano i 17 gol segnati giocando in coppia nella scorsa stagione, quello che Osvaldo sta cercando di diventare, progetto per il momento da accantonare. Posto che Palacio tornerà titolare contro il Napoli, il vero problema è la panchina. Perché, con Simba fuori per infortunio, non c’è nessuna alternativa per l’attacco. Solo giocatori che andrebbero adattati, in primis Guarin che da seconda punta, finora, non ha convinto.

DUE OPZIONI TATTICHE - Oltre alla probabile convocazione di uno tra Bonazzoli e Puscas, direttamente dalla Primavera, Mazzarri dovrebbe pensare a un’alternativa qualora servisse a partita in corso o, semplicemente, non ritenesse di proporre el Trenza dall’inizio ma preferisse preservarlo come arma da usare in caso di necessità. Nonostante il fallimento di Torino alla prima giornata, non va escluso l’impiego congiunto di due trequartisti dietro Icardi. In tal caso, i candidati sarebbero Kovacic, Hernanes e Guarin, con il croato strafavorito per un posto da titolare e i due colleghi in ballottaggio. Sarebbe un 3-4-2-1, che potrebbe anche diventare 3-5-1-1 qualora il tecnico rinunciasse al doppio mediano (M’Vila-Medel) e desse fiducia contemporaneamente alle tre mezzali sopra citate. In tal caso, Guarin agirebbe da seconda punta, con Kovacic-Medel-Hernanes a centrocampo. Stop.

QUELLA DECISIONE A FINE MERCATO... - Complice una rosa carente nel reparto offensivo (e si torna così alle perplessità dello scorso 1° settembre alle 23.01) e la mancanza di uomini (gran parte dei titolari sono in nazionale) per testare altre soluzioni tattiche, è improbabile che domenica 19 ottobre al Meazza l’allenatore più criticato degli ultimi giorni possa estrarre altri conigli dal cilindro. La speranza resta sempre la totale disponibilità di Rodrigo Palacio, ma la carenza di alternative inviterebbe a non giocarsi subito tutte le cartucce in attacco. Tempo per le riflessioni ce n'è, di sicuro in un contesto del genere, con risultati, scioltezza tattica e condizione fisica in ribasso, lo stop di Osvaldo è un autentico macigno caduto sulla testa di WM.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 09 ottobre 2014 alle 20:08
Autore: Redazione FcInterNews.it
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