In tanti, ora, guardano in Croazia. L'Inter però l'ha già fatto e da anni osserva il campionato croato. Kovacic e Livaja ne sono la dimostrazione, ma l'Inter non si ferma qui. Per parlare di calcio croato FcInterNews.it ha intervistato Vincenzo Cavaliere, ds del NK Zagreb, club che ha una collaborazione con l'Inter. 

Partiamo da Mateo Kovacic: cosa ne pensi delle sue prime partite con l'Inter? Quale pensi possa essere il suo vero ruolo (gioca regista, mezzala o trequartista)?

"Mateo Kovacic è stato un ottimo acquisto per l'Inter. E' uno dei calciatori U20 piu' talentuosi nel mondo e quindi l'Inter ha dimostrato di averci visto bene. Le sue prime partite con l'Inter sono state abbastanza positive. Gli manca l'adattamento al calcio italiano, molto fisico e veloce.... bisogna saperlo aspettare. Il mister lo ha utilizzato un po' da mezz'ala, un po' da regista. Mateo ha giocato per gran parte della sua carriera in prima squadra (alla Dinamo) da mezz'ala nel 4-4-2 con il rombo. A mio avviso lui ha le caratteristiche tecniche per fare il regista, ma ci vorrà un po' di tempo per cucirgli addosso questo ruolo. In questo momento non ci si può aspettare che Mateo risolva i problemi che l'Inter ha a centrocampo, ma credo che il suo acquisto, in ogni caso, non sia stato fatto per essere protagonista oggi. E' un investimento per il futuro".

L'Inter pensa anche a Vrsaljko: è un giocatore su cui puntare? 

"Vrsaljko è un buon giocatore, non mi risulta che l'Inter punti particolarmente su di lui, ma è sicuramente un giocatore che desta interesse. Ha avuto alti e bassi, come tutti i giovani, sta a lui dimostrare di essere pronto per il calcio che conta".

Passiamo a Marko Livaja, ora in comproprietà con l'Atalanta. Può essere la squadra giusta in cui esplodere? Secondo te può tornare ed essere il futuro attaccante titolare dell'Inter?

"Marko Livaja è un giocatore importante dal grande futuro. L'Atalanta è senz'altro una piazza che può lanciarlo. Come tutti i giovani, ha bisogno di contiunuità e di fiducia da parte di tutto l'ambiente che lo circonda. Contro la Roma ha fatto molto bene, sia con la maglia dell'Inter che con quella dell'Atalanta. E' un giocatore molto pericoloso, di grande fisicità, puo' ricoprire diversi ruoli in attacco, a mio avviso non è una vera e propria punta centrale, io personalmente lo vedo bene dietro le punte: ha un buon controllo di palla, un buon tiro, un buon possesso, buona tecnica e capacità di dare il passaggio giusto e vede la porta. Il suo futuro all'Inter dipende dalle scelte della dirigenza. A mio avviso, se continua ad essere protagonista nell'Atalanta, potrà senz'altro essere da Inter, averlo dato in comproprietà è stata una scelta che putroppo oggi si è rivelata sbagliata a causa dell'infortunio di Milito, ma certe cose non le può prevedere nessuno".

La tua squadra è affiliata con l'Inter, come procede questa collaborazione? Ci sono dei giovani monitorati?

"L'NK Zagreb, di cui sono il Direttore Generale, ha da due anni un contratto di partnership con l'Inter. Focus della collaborazione è il settore giovanile. Abbiamo fatto diverse cose con l'Inter: scambi di allentori per sessioni lavorative sia a Milano che a Zagabria, invio di alcuni nostri giovani interessanti all'Inter, sia durante la stagione che nei campi estivi, un torneo a Zagabria in cui ha partecipato la Primavera di Bernazzani e l'Udinese, abbiamo portato in prestito in prima squadra Jakub Vojtus. E' una bella collaborazione che si sviluppa bene. Il monitoraggio dell'Inter è costante sia attraverso gli scambi sia attraverso lo scouting".

Pavlovic ha lasciato l'NK Zagreb per andare al Werder. Lo volevano alcune squadre italiane, in futuro lo vedresti in Serie A?

"Pavlovic è stato ceduto a gennaio ad un club importante quale il Werder Bremen. Era stato monitorato a lungo ed era l'esatto profilo di difensore centrale che il mister cercava. Sta passando un periodo di adattamento al calcio tedesco, sta imparando la lingua, ha debuttato contro il Bayern Monaco e sta crescendo. Un futuro in Italia lo vedo senz'altro. Tre club italiani lo tenevano in costante monitoraggio ed uno in particolare (il Parma) aveva fatto anche un'offerta d'acquisto. Credo che in Italia, tra tutti i ruoli, il difensore centrale sia quello più difficile a cui adattarsi per uno straniero. Mateo è un ragazzo intelligente, un grande profesionista ed un buon giocatore, qunidi credo che abbia le caratteristiche per poter giocare in Italia in futuro".

Chiudiamo con una panoramica sui migliori talenti croati: chi può emergere in futuro? Quali sono i giocatori che potrebbero arrivare in Italia? 

"Il mio telefono squilla continuamente. Dall'altra parte vi sono spesso amici dei vari club italiani che mi chiedono informazioni su vari giocatori croati. Nel campionato croato c'è un numero incredibile di talenti! Questo non è un eufemismo. Se consideri che la popolazione croata e' di poco più di 4 milioni di persone e nonostante questo lo sport croato ed i propri atleti siano oggi o siano stati in passato ai vertici internazionali dello sport, capisci quanto vera sia la mia prima affermazione. Faccio alcuni esempi: la nazionale di calcio con i vari Boban, Prosinecki, Suker, Boksic fino ai vari Modric, Srna, Da Silva, Mandzukic, Kovacic, Livaja, Radosevic. Nello sci i fratelli Kostelic, nel tennis i vari Ivanisevic, Ljubicic, Majoli, Cilic. La pallamano e la pallanuoto in cui i croati sono leader nel mondo, il basket con i vari Radja, Kukoc, Petrovic, nell'ateletica brilla Blanka Vlasic e molti altri. La lista è veramente impressionante per una popolazione pari a meno della metà degli abitanti della Lombardia. Lo stesso succede nel nostro calcio odierno. Giovani importanti li ho nella mia squadra: nazionali croati come Livakovic, un portiere del 95 che e' titolare. Due ragazzi anch'essi titolari del '94, Kolinger e Kovacic. Tutte le squadre croate hanno giovani molto interessanti, alcuni piu' accessibili come valutazione altri meno, fare dei nomi vorrebbe allegare all'intervista un elenco molto lungo. Basterebbe prendere in mano le formazioni dell'U21 e dell'U19. Non occorre che io dica ai club italiani di avere un'attenzione particolare al nostro campionato perchè questa è già una realtà. Dal 1° Luglio la Croazia diverrà un membro della Comunità Europea ed i croati non saranno più extracomunitari. L'Inter però, a differenza delle altre squadre italiane, è arrivata per prima, assicurandosi un partner importante (NK Zagreb) sul territorio e prendendo i due giovani più promettenti e più pronti, Kovacic e Livaja".

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 28 febbraio 2013 alle 17:15
Autore: Guglielmo Cannavale / Twitter: @guglicannavale
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