Esteban Cambiasso è pronto a una nuova stagione, la quale si aprirà con un ennesimo Inter-Roma, le due squadre dominatrici delle ultime stagioni in Serie A. Non solo, El Cuchu parla del suo grande amico Diego Milito, della nuova Inter di Rafa Benitez e di Mario Balotelli. Si inizia analizzando della sfida con i giallorossi: “Non è un caso che si giochi Inter-Roma. Sono le autentiche dominatrici degli ultimi anni”. L’Inter ha vinto spesso, ce la farà anche questa volta? “La Roma è una grande squadra e va rispettata. Gioca un bel calcio e ha grandi campioni, tutti abituati a grandi palcoscenici”. Come Totti? “E De Rossi. Una grande giocatore con forza, concretezza, personalità e continuità”. Ma Inter-Roma è spesso giocata sul campo delle polemiche: “Bisogna stare calmi. Non si possono sempre scaldare gli animi. Inter e Roma possono dare spettacolo. Dobbiamo pensare a giocare”. Come arriva l’Inter alla sfida? “Non benissimo, come tutti del resto. La squadra non può avere una preparazione uniforme, visto che non tutti hanno cominciato allo stesso momento. Ma siamo determinati a vincere”. Il lavoro di Benitez; preparazione più dura rispetto a Mourinho: “Neanche tanto. Rafa dà maggiore spazio al pallone. Una tendenza molto diffusa ormai. Rafa cura maniacalmente ogni piccolo dettaglio”. La forza dell’Inter? “Essere un gruppo molto duttile che si adatta ad ogni gara. Pensate ad Eto’o e Milito terzini contro il Barcellona e Zanetti che copre più ruoli”.

Si passa a parlare di Mario Balotelli; di chi è la colpa, del gruppo che non lo accettava? “Credo che Mario volesse giocare con continuità in una squadra di alto livello. Lo scorso anno è stato fuori nelle gare importanti e non si è sentito protagonista sino in fondo come voleva. Quindi, ricevuta l’offerta del City, anche economicamente valida, ha accettato”. Si pala della situazione del calcio italiano, vecchio e con i giovani viziati: “Non è vero, è sbagliato. Il problema sta in tutte le componenti del nostro calcio. Qui c’è grande paura nel lanciare i ragazzi. Ripenso a Santon e alla sua gara d’esordio con la Roma, al derby al Manchester United dove tutti scrivevano di aver paura di Ronaldo, ma se uno è bravo merita. In Argentina i giovani 20enni hanno giocato già due campionati”.

Si dice che la crisi italiana sia colpa degli stranieri nerazzurri: “Ma se Santon e Balotelli li abbiamo lanciati noi! Abbiamo giovani di prospettiva. Il presidente vorrebbe più italiani ma i pezzi grossi costano. Comunque i vari Zanetti, Milito e Motta hanno il passaporto italiano. Non la considero una sciocchezza, il passaporto. Poi in ogni caso il club è diverso dalla nazionale e ci sono tanti esempi di bandiere straniere”. Sugli oriundi: “C’è disinformazione. Molti di loro sono nati lontano dall’Italia perché le loro famiglie emigrarono, ma hanno sangue italiano”. Il nuovo ct della Selecciòn Batista sembra pronto a richiamarlo in nazionale. “Ancora non lo ha fatto ma se lo farà sarò molto felice”. Milito meriterebbe il Pallone d’oro, ma non ha giocato il Mondiale e questo lo penalizza: “In un anno dispari Diego avrebbe stravinto, ma il Mondiale di mezzo…”.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 17 agosto 2010 alle 09:10 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alberto Casavecchia
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