Prima amichevole stagionale, seppur in famiglia contro l'Under 23 di Stefano Vecchi, e diverse indicazioni interessanti per Cristian Chivu che ha coinvolto in campo tutti gli elementi a propria disposizione. Nel complesso si è vista un'Inter con le caratteristiche che il nuovo allenatore ha ammesso di voler vedere in campo: aggressività, verticalità e rapidità nel possesso. Il primo tempo ha visto la squadra in campo con il classico 3-5-2, con Ange Bonny al fianco di Lautaro Martinez e Petar Sucic nella posizione di Nicolò Barella. A dispetto delle voci di mercato, in cabina di regia si è rivisto Kristjan Asllani.

Quello che è emerso rapidamente è il baricentro alto dei nerazzurri più grandi, con Stefan de Vrij ben oltre la metà campo e i braccetti Matteo Darmian e Alessandro Bastoni subito aggressivi sul portatore di palla, con l'obiettivo di recuperarla immediatamente. Proprio l'azzurro, pressando alto Issiaka Kamate, lo costringe alla più classica delle autoreti che porta al momentaneo 1-1. La tendenza dell'Inter 'maggiore' è quella di mantenere il possesso negli ultimi 30 metri, ma velocizzando la manovra. Non uno sterile predominio territoriale, ma scambi veloci anche nello stretto con l'obiettivo di liberare il compagno nelle migliori condizioni per concludere. Ottimo il lavoro di Lautaro in tal senso: il Toro si abbassa spesso e cerca gli esterni o Bonny, oppure taglia in area per mettersi in proprio. La mira non è ancora la migliore, ma la rete del 4-2 è un raggio di sole.

Dettaglio interessante da sottolineare: rispetto al passato, anche per limitare i danni di un baricentro molto alto, sono frequenti i falli sistematici di difensori o centrocampisti per interrompere sul nascere ripartenze potenzialmente letali degli avversari. Un atteggiamento più 'tradizionale' in netta controtendenza rispetto alla gestione di Simone Inzaghi, che tendeva a sostituire giocatori ammoniti e indirettamente li spingeva a non mettere la gamba. Il fatto che più di una volta un difensore tendenzialmente corretto come Bastoni si sia aggrappato all'avversario di turno la dice lunga sul cambio di mentalità.

Parlando dei singoli, a parte qualcuno che sembra indietro di condizione (Denzel Dumfries e Marcus Thuram su tutti), hanno trasmesso indicazioni interessanti molti dei volti nuovi. Sucic si è destreggiato con intelligenza (assist a Lautaro), Bonny è parso in forma smagliante, con movimenti tra le linee e l'intenzione costante di puntare l'avversario (il modo in cui si guadagna il rigore è emblematico), Pio Esposito è tatticamente utilissimo, impossibile da spostare quando prende posizione spalle alla porta e Luis Henrique, assai coinvolto nella manovra, firma un gran bel gol che sicuramente gli darà un'iniezione di fiducia, per quanto il contesto non fosse così battagliero.

Dal punto di vista del posizionamento, Chivu ha iniziato con l'abituale 3-5-2, ma nella ripresa ha mostrato l'ormai famoso 3-4-2-1 che potrebbe proporre spesso, soprattutto nel caso in cui alla rosa si unisse un altro profilo più offensivo (tutti i pensieri portano ad Ademola Lookman). Nello specifico, è Nicola Zalewski che ha agito più vicino a Esposito, al fianco di Thuram che si è mosso soprattutto sulla destra. A reggere l'equilibrio a centrocampo la coppia Hakan Calhanoglu-Nicolò Barella, che sulla carta dovrebbe essere quella titolare e che in linea di massima ha mantenuto le distanze corrette tra difesa e attacco.

Ovviamente con questo tipo di assetto e un baricentro volutamente alto, i rischi dietro sono in preventivo. E in avvio di gara la prima squadra ha sofferto le veloci sortite offensive dei giovani dell'U23. Prima Mattia Mosconi ha costretto Yann Sommer alla grande deviazione, poi su incursione di Matteo Cocchi a sinistra Matteo Spinaccè ha segnato senza troppa opposizione. E sempre nella prima frazione solo un intervento puntuale di Matteo Darmian ha impedito a Kamate di trovarsi solo davanti a Sommer. Meglio nella ripresa da questo punto di vista, anche se Tomas Palacios ha dovuto fermare fallosamente Jan Zuberek per impedirgli di andare da solo verso Raffaele Di Gennaro (ma qui più dell'errore tattico è l'argentino ad aver sbagliato posizionamento). Insomma, se queste amichevoli servono agli allenatori anche per prendere nota dei difetti, Chivu potrà ragionare in questi giorni su quello che non ha funzionato.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 03 agosto 2025 alle 16:28
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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