Walter Zenga e il sogno di sedersi sulla panchina dell'Inter. L'ex Uomo Ragno parla al termine del Corazón Classic Match, gara a cui ha preso parte da allenatore delle leggende nerazzurre: "Lavoro per questo, nella vita si lavora sempre per un sogno. Oggi io ho fatto l'allenatore dell'Inter in uno stadio fantastico, in una partita dove c'era tantissima gente, con tante persone in campo che hanno scritto la storia del calcio e per me è stata una bellissima emozione, come quando da ragazzino ti portano un pallone e inizi a giocare. Poi il fatto di giocare davanti a tana gente e vedere tanti amici, è stato bellissimo".

Si parla delle difficoltà attuali della squadra nerazzurra: "L'Inter ha vinto tutto nel 2010, mica vent'anni fa. I problemi economici sono fatti per essere risolti e comunque la vita è fatta a cicli. In tutti i casi c'è un momento in cui le cose vanno benissimo e un momento in cui devi ripartire da zero. Bisogna avere pazienza. Una ripresa dell'Inter? Io ci credo, non vedo grandissimi problemi. Non puoi avere una ripartenza a razzo e sparare sulla luna in un secondo, ci devi arrivare per gradi. I miei programmi? Io adesso sono fermo. Sto guardandomi intorno, ho avuto un po' di contatti. La mia vita è il calcio e quindi vediamo. Se posso tornare bene, se resto nel mondo arabo bene altrettanto. Io e la mia famiglia stiamo bene, si va avanti".

Un consiglio all'Inter per ripartire e tornare grandi: "Stanno ripartendo e quando si riparte da zero ci sono dei gradini. Ci si può mettere di più o di meno, dipende anche un po' dalla fortuna e dall'avere i risultati dalla propria partee. Il pallone non entra mai per caso, serve sempre una programmazione in tutte le cose e serve del tempo. Se credo nel progetto Thohir? Quando sento parlare di progetti non mi si drizzano i capelli perché non ce li ho. Diciamo che più che un progetto ci sono delle persone che lavorano e persone che hanno bisogno di ambientarsi e capire come funziona per ripartire. Se pensiamo che oggi il Real e il Chelsea comprano giocatori a 40-50 milioni di euro e noi in Italia prendiamo i parametri zero capiamo dov'è la differenza. Torneranno i tempi i cui i club italiani rispenderanno e torneranno a livelli competitivi.

Qual è stata la volta in cui sono stato più vicino a tornare? Dopo Ranieri e prima di Stramaccioni. C'è stato un momento, però io ero sotto contratto e in questi casi diventa problematico. Nella mia vita da allenatore quando ho rotto un contratto per andare da un'altra parte mi è sempre andata male. Io il Conte dell'Inter? Non voglio entrare in quest'argomento perché l'Inter ha già un allenatore e so bene quanto è difficile allenare perché è il mio mestiere. Io ho fatto 22 anni della mia vita all'Inter e ho deciso di fare l'allenatore perché volevo arrivare ad allenare l'Inter. Purtroppo il mio percorso si è interrotto a Palermo nel 2009 e ho preso la decisione di tornare all'estero. Ho pensato che non ero arrivato in fondo ad un mio particolare sogno e l'ho presa un po' alla larga".

Sezione: Focus / Data: Dom 08 giugno 2014 alle 20:30 / Fonte: dall'inviata Francesca Ceciarini
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
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