'I ragazzi sono in giro' e sognano di tornare all'Inter. Parafrasando un grande tifoso nerazzurro come Ligabue, Mattia Zanotti, in prestito dalla scorsa estate al San Gallo, è uno dei giovani che si sta facendo le ossa lontano da Milano, sperando un giorno di tornarci da protagonista: "Non sono uno che si pone obiettivi guardando troppo in là, ma naturalmente spero e voglio risentire il boato di San Siro - ha raccontato l'ex capitano della Primavera nerazzurra a Cronache di Spogliatoio -. Un’esperienza di vita umana e culturale, mi sto mettendo alla prova. Volevo giocare, farmi vedere e avere la possibilità di scendere in campo".

Il club milanese non lo sta perdendo di vista, ovviamente: "L’Inter mi segue attraverso Dario Baccin, che si occupa anche di monitorare i giovani in prestito - ha sottolineato Zanotti -. Le partite in Svizzera sono intense, c’è un ritmo alto, a volte viene meno la parte tattica in favore dell’agonismo e dell’intensità. Punto a finire bene la stagione credo che se coltivi bene oggi, raccogli i frutti in futuro". 

L'idea di Zanotti è quella di ripercorrere le orme di Dimarco, tornato a casa base dopo un giro lungo e numerosi prestiti, uno dei quali peraltro in terra elvetica: "Ho avuto modo di allenarmi insieme a lui, guardate cos’ha fatto. Essendo nel mio ruolo, sono affascinato. Ha una qualità di calcio incredibile. Il suo percorso e cosa ha dovuto fare per guadagnarsi tutto è una fonte d’ispirazione perché mostra che ce l’ha fatta ma che si è fatto mazzo per riuscirci. È uno stimolo che ti dimostra che ce la puoi fare. Il compagno che ho più osservato è invece Matteo Darmian, ha un livello di attenzione formidabile ed è proprio quello che mi piaceva, mi ci rivedevo molto. Ho studiato gli esterni: Dumfries ha una forza fisica mostruosa, uno strappo incredibile, e Perisic lo affrontavo in partitella con la sua abilità nell’usare entrambi i piedi nell’uno contro uno". 

Zanotti, infine, manda un sentito ringraziamento a Simone Inzaghi, l'allenatore che lo ha fatto esordire in Serie A: "Spero di rivivere quel sogno, il primo anno mi ha accolto un po’ come un figlio, era la mia prima esperienza con i grandi. Mi ha sempre aiutato e dato consigli, mi ha sempre detto di crederci e lavorare giorno per giorno, e alla fine mi ha premiato. Gli devo tanto per ciò che mi ha dato". 

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Sezione: Focus / Data: Ven 08 marzo 2024 alle 14:49
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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