Ultima partita della stagione per l’Inter che dopo essersi laureata Campione d’Italia, festeggiato il titolo e sollevato finalmente la Coppa è chiamata alla 38esima tappa della Serie A Tim2023/24 al Bentegodi contro l'Hellas Verona. I nerazzurri entrano in campo con la leggerezza di chi assapora già piña colada e profumo di mare e lasciano che a dare il meglio di sé sono i padroni di casa, dal canto loro sereni per la salvezza già messa in tasca ma contro i primi della classe con un doppio mordente. L'orgoglio di chiudere in bellezza in casa sotto il pubblico gialloblù è solo il contorno della voglia di rivalsa covata sin dalla gara d'andata a San Siro del 6 gennaio scorso. Partita finita 2-1 col gol di Frattesi al 93esimo e dopo una giornata controversa, discussa e nota alle cronache per i più svariati motivi.

A partire meglio sono gli uomini di Baroni, grintosi e battaglieri dal fischio d'inizio incespicano nel grande lavoro di fisico di un operaio Arnautovic, forse nella sua serata migliore. L'austriaco si prende davvero per la prima volta i riflettori: prende il tempo a Coppola, protegge col corpo e segna il tabellino per la prima volta in serata. Il pubblico si scalda e la reazione degli undici in campo in maglia blu è direttamente proporzionale ai decibel del Bentegodi e Noslin risponde dopo pochi minuti all'ex Bologna mettendo in pari un risultato che al 37esimo, dopo un furore dei casalinghi, Suslov porta a favore loro: 2-1 Hellas. La capolista non si scompone e dopo lo svantaggio incassato e la scarica d'adrenalina provocata agli scaligeri rimette ordine come meglio sa fare, messa in moto risveglio dal torpore. Qualche squillo con il duo d'attacco Arna-Tikus prima della costruzione sull'asse Barella-Frattesi, che trova ancora una volta Marko Arnautovic che di petto (non solo metaforicamente)  parte sul filo del fuorigioco e trova la prima e unica doppietta stagionale e probabilmente della sua seconda storica parentesi interista. 

Poco dopo l'intervallo Inzaghi mischia le carte e ad uscire non è solo l'autore dei due gol dell'Inter ma anche Dumfries e Dimarco (bersagliatissimo da fischi e cori intonati dai tifosi di casa), lasciando il posto rispettivamente a Sanchez, Cuadrado e Buchanan. Forze fresche e voglia di giocare di chi ha visto poco e niente il campo rende più dinamica la squadra ospite e divertente la gara. L'Hellas adesso non riesce a sciogliere facilmente la matassa che i nerazzurri tessono tra loro ma riesce a farsi vedere dalle parti della porta di Audero che al 68esimo cambia protettore e realizza un altro sogno di un bambino diventato professionista nel segno della stella nerazzurra. L'italo-indonesiano lascia il rettangolo verde concedendo un'altra indelebile passerella a Raffaele Di Gennaro, al suo esordio in Serie A. L'estremo difensore di Saronno, cresciuto nel vivaio interista e finito col peregrinare fino alla scorsa estate, può incorniciare la prima della sua vita, partita che si conclude sì con un pareggio per 2-2, ma con zero gol subiti. Una bella soddisfazione personale che non può vivere questa notte Davide Frattesi, murato clamorosamente almeno un paio di volte da Perilli che infrange la poetica sensazione di uomo del destino che la maglia gialloblu sembrava avergli cucito addosso. Diversamente dall'andata, stavolta Frattesi è poco baciato dalla fortuna: non è bastata la famelica grinta all'ex Sassuolo che non riesce mai a trovare la porta nonostante le grandi occasioni create. Come lui neppure il resto della squadra, privata del suo capitano Lautaro Martinez, eccezion fatta per il tocco di qualità servito da Alexis Sanchez con lo scavetto annullato per offside. Il sipario della stagione della seconda stella cala con un 2-2 a Verona.

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Sezione: Focus / Data: Dom 26 maggio 2024 alle 22:46
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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