Fredy Guarin, un guerriero del calcio: è lui stesso a definirsi in questo modo nel corso di Prima Serata, l'appuntamento del giovedì di Inter Channel, mentre si racconta - dopo la sua presentazione - attraverso le domande dei tifosi, in studio con Edoardo Caldara.

Davanti al pubblico interista il Guaro ("Dove siamo nati in Colombia, a partire da mio nonno, tutti ci chiamano Guaro") si mette a nudo, sul volto il sorriso, la grinta nelle parole: "Mi sento un guerriero del calcio, il mio calcio è questa sensazione, voler sempre vincere ogni volta che scendo in campo. La mia vita è stata dura, il campo è dove posso dimostrare il mio valore".

Un desiderio di dimostrare le proprie qualità che spicca nei discorsi del centrocampista e che affonda le sue radici nel profondo: "Noi colombiani abbiamo fame di trionfare, la sentiamo quando siamo nel nostro Paese e ancora di più quando ne siamo fuori, perché ci sentiamo sempre rappresentanti della Colombia. Se riesci a rappresentare la Colombia con i successi è ancora più bello. Sento la responsabilità di essere all'Inter, lo sento da calciatore colombiano, sappiamo che non è facile per un giocatore del nostro Paese arrivare a un club importante come l'Inter, io sento la fiducia dell'Inter e la responsabilità di dare il massimo per l'Inter. Ho imparato molto nelle mie squadre di formazione in Colombia, ma ora devo imparare ancora tanto: adesso il blasone dell'Inter e la sua storia mi spingono a dare ancora di più".

I tifosi sono curiosi, vogliono scoprire il più possibile di questo centrocampista che solamente in mezzora domenica è riuscito a conquistare il pubblico del 'Meazza'. Quali le sue caratteristiche è lo stesso Guarin a raccontarle: "Il tiro è una mia caratteristica. Mi piace cercare il gol con tiri di potenza. Ho imparato a calciare forte quando, da bambino, giocavo porta a porta con un mio amico per ore e ore. Allora lui faceva il portiere, adesso è un avvocato, si chiama Ismael Bilita, ogni tanto ci vediamo. All'inizio giocavo testa bassa, corsa e solo corsa, poi ho iniziato a giocare a testa alta nelle giovanili della nazionale colombiana, è stato il ct Eduardo Lara a insegnarmi a guardare la partita a testa alta".

Tante le curiosità emerse, anche su altri calciatori, come ad esempio Fernando del Porto, che alcuni tifosi sperano di vedere in nerazzurro. Guarin lo promuove: "Mi piace tanto, è un grande calciatore, è un giocatore importante per la squadra, magari di lui sui giornali si parla poco, ma in campo, per i compagni, è sempre importante".

"In Italia - prosegue -, ci sono meno spazi per giocare, il campionato è molto importante, più importante di quello portoghese, quindi bisogna avere un livello tecnico e fisico, anche di testa, per rendere al meglio. Io sono molto tranquillo, ho voglia di farmi vedere, so che non mancano tante gare alla fine del campionato, però i compagni, sia in allenamento che in partita, mi hanno aiutato moltissimo per avere la confidenza giusta per giocare, nonostante l'emozione che è impossibile non avere quando si scende in campo a San Siro: un'emozione bellissima, anche perché mi piace vedermi con la maglia nerazzurra. Ho rivisto un po' la prima partita, anche su internet, è stato emozionante vedermi in campo con l'Inter, con questa maglia. Capita una sola volta nella carriera di arrivare in un club come l'Inter e questa fortuna la voglio coltivare per restare qui a lungo".

Guarin è soddisfatto di questo suo inizio in nerazzurro, così come della conferenza di presentazione, "fatta al momento giusto, nel periodo perfetto, ne avevamo parlato con Marco Branca e Piero Ausilio, questo era il momento più appropriato, dopo la prima volta in campo con l'Inter".

Ora il pensiero è per il futuro, che Guarin immagina a lungo in nerazzurro, "cosa che al presidente Moratti per altro ho già detto, la prima volta che l'ho incontrato. Ho sognato e pensato per tanto tempo questa maglia, adesso che sono arrivato qui voglio che questo sogno continui a lungo: questo ho detto al presidente".

Dal rapporto con il presidente a quello con Andrea Stramaccioni: "Con il tecnico mi trovo molto bene, è ben predisposto al dialogo, trasmette la sua incredibile voglia di fare", racconta entusiasta Guarin.

Voglia di fare che è anche propria del colombiano e non riguarda solo il calcio, anche se come lui stesso ammette "non sto ancora studiando l'italiano, però frequento un po' la scuola dello spogliatoio! Soprattutto Ramiro ma anche i tifosi, quando li trovo per strada, mi aiutano, alcuni mi correggono anche... E poi mi piace il tifoso che conosce il calcio, che ti dà consigli anche tattici, e qui ho capito che la gente è così, mi piace tanto".

Sezione: FOCUS / Data: Gio 05 aprile 2012 alle 18:02 / Fonte: Inter.it
Autore: Fabrizio Romano
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