Inter con una difesa di ferro: si spiegano così i 21 punti su 30 disponibili nonostante i soli 10 gol segnati. E non possono bastare gli arrivi di Miranda e Murillo lì dietro per spiegare la metamorfosi positiva della retroguardia nerazzurra, anche perché i due sudamericani hanno fin qui giocato davvero poco in coppia. La Gazzetta dello Sport spiega: "L’Inter difende meglio grazie al lavoro di tutti e - gara con la Fiorentina a parte - evitando i regali che prima gli avversari scartavano con gioia. Per un attacco - ma pure qui è un discorso collettivo - che è stato capace di segnare più di un gol soltanto contro il Carpi, c’è una retroguardia che per sei volte non ha subito reti. Cifre che proiettano l’Inter in alto. Da quando esiste il campionato a girone unico, ben 40 volte su 81 (sarebbero 42 su 83, ma i due tornei di Calciopoli non vengono considerati) lo scudetto è andato alla squadra con la miglior difesa. Va così da otto anni di fila. E l’ultima (2007) a vincere il titolo senza essere un bunker fu proprio l’Inter di Mancini". 

Secondo la rosea, i fattori determinanti per la crescita difensiva sono l'aumento di chili e centimetri negli interpreti, la grinta di Medel, il mestiere di Melo, il sacrificio degli esterni e le parate di un ritrovato Handanovic (Fiorentina a parte, chiaramente). "Poi ci sono appunto i nuovi centrali - si legge -. E’ vero che Miranda e Murillo in coppia hanno giocato appena il 40% delle gare, ma anche uno alla volta stanno garantendo solidità, leadership ed esplosività nel cuore della propria area. Come si augurava Mancini, l’ex Atletico Madrid ha portato a Milano la serenità e la mentalità vincente di chi è abituato a giocare ad alti livelli e a sollevare trofei. Il colombiano invece ogni tanto si fa tradire dalla foga - rigore non visto col Carpi, due palloni in uscita regalati nel derby, due errori di posizione contro la Juve e il rosso di Palermo -, ma ha una tigna, una velocità e una forza fisica che quasi sempre gli permettono di rimediare. Tra due giorni per tutti arriva il test più duro, contro la Roma di Dzeko e delle frecce sugli esterni". 

Sezione: Focus / Data: Gio 29 ottobre 2015 alle 08:45 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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