Intervistato da Tuttosport, Riccardo Ferri ha parlato del derby di sabato prossimo. Ecco alcuni passaggi delle sue dichiarazioni.

Con il ritorno di Ibrahimovic il Milan torna a essere la squadra favorita? 
"Dal punto di vista della qualità l’Inter è superiore al Milan ma se perdi Bastoni, Skriniar e nel Milan torna Ibra è possibile che questa differenza di organico si possa ridurre se non pareggiare. Zlatan è un giocatore che può cambiare gli equilibri". 

Chi metterebbe a fianco di De Vrij fra D’Ambrosio, Kolarov, Darmian e Ranocchia? 
"Io non rinuncerei mai a D’Ambrosio. È un giocatore che ha dimostrato di essere bravo nella fase difensiva ma anche in quella offensiva. Metterei De Vrij, D’Ambrosio e Kolarov. Improvvisare una difesa nel derby non è mai il massimo". 

Nel Milan invece tornerà Romagnoli: l’uomo giusto per cercare di arginare Lukaku visto che il belga agirà principalmente nella sua zona? 
"Io non ho ancora visto uno che sia riuscito a fermarlo. Uno contro uno è irresistibile, non c’è un giocatore che sia riuscito a contrastarlo. Quando ti appoggi a lui sei ‘morto’, è uno che fa salire la squadra, che a volte commette degli errori ma uno come Lukaku ha un rendimento altissimo non solo dal punto di vista realizzativo. Butti palla su di lui ed è sempre in cassaforte".  

L’Inter è da scudetto? 
"L’Inter parte con mezza ruota dietro rispetto alla Juventus ma quest’anno con l’Atalanta può essere la squadra una candidata alla vittoria finale. Non bisogna nascondersi. Ma la differenza la farà la fame di vittoria della Juventus". 

Ai nerazzurri manca un esterno mancino o Perisic potrebbe rivelarsi un’arma? 
"Io vedo grande disponibilità di Ivan e se riuscirà a migliorare anche la sua fase difensiva credo possa diventare un valore aggiunto". 

All’Inter è rimasto Lautaro Martinez: la coppia con Lukaku è la migliore della Serie A? 
"Come coppia non ce ne sono di migliori. Aggiungerei anche Sanchez. Un altro giocatore che tiene alta la qualità e che come Lukaku sa sacrificarsi tanto". 

Conte è rimasto alla guida dell’Inter: è giusto così o c’è il rischio che la tregua non regga? 
"Antonio è un passionale, che si cala nella parte, dentro l’ambiente. E ci è riuscito. A volte può essere eccessivo ma dall’altra parte c’è una società che sa di aver puntato su un fuoriclasse. Trovare un punto d’incontro tra persone intelligenti non è stato difficile. Antonio non vuole togliere il piede dall’acceleratore, l’Inter nemmeno. Questa mentalità mancava, ha fatto crescere l’Inter. Ha portato qualcosa di nuovo. La società voleva la continuità, ha voluto evitare un fallimento. Credo che ci siano le possibilità per arrivare in fondo alla missione". 

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Sezione: Focus / Data: Dom 11 ottobre 2020 alle 08:38 / Fonte: Tuttosport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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