Protagonista della speciale di Sky Sport 'Federico Buffa Talks', Antonio Conte ha ripercorso l'ultima stagione della sua carriera culminata con lo scudetto del Napoli, non pronosticabile alla vigilia: "Per me, a livello tattico, è stato fondamentale l'anno sabbatico dopo l'esperienza al Tottenham - le parole del tecnico dei partenopei -. Ho studiato tanto col mio subbuteo. Io ho firmato un triennale, con l'obiettivo di costruire delle base solide. Il primo step era il ritorno in Europa, neanche in Champions. Nella mia testa volevo provare a competere per vincere il terzo anno. Lo scudetto non fa cambiare la mia visione del progetto. E' il segreto di Pulcinella quello che è successo a gennaio, durante l'anno sono successe cose che non mi hanno fatto proprio felice. L'arrivo degli acquisti nell'ultima settimana di mercato ad agosto non mi era piaciuto. A. Sono stato molto bravo a incassare e non dare alibi a me stesso e ai giocatori. Quando tu firmi ci sono oneri e onori; nel momento in cui mi hanno confermato gli errori commessi nel percorso e mi hanno dato rassicurazioni, ho deciso di continuare. C'è uno scudetto da difendere, un lavoro da tutelare. Non mi è piaciuto che a un mese e mezzo dalla fine del campionato si sia parlato di me alla Juventus. Io non avevo nessun accordo con i bianconeri. A chiunque abbia provato ad avvicinarci, ho detto che non avrei incontrato nessuno fino al colloquio col presidente. Solo gli stupidi possono pensare che il mio rapporto con la Juventus si sia incrinato: per me, la Juventus era, è e sarà la Juventus. Nessun potrà inficiare questo sentimento, questa mia storia".

Infine, Conte parla così del suo rapporto con la vittoria e la sconfitta: "Ho vinto tanto da giocatore e da allenatore, ma ho perso anche tanto. E credetemi, sono state sconfitte importanti: perdere tre finali di Champions, una di Coppa del Mondo, un Europeo al Golden Goal sono cicatrici profonde che ti porti dietro. Ecco perché io tiro fuori una cattiveria che può far paura. Cerco di vincere e celebrare la vittoria, mi sono pentito di non averlo fatto in passato. A Napoli me la sono goduta perché si fa tanto per arrivare al traguardo da vincenti. E' giusto godersela, altrimenti perde un senso il percorso e tutti sacrifici fatti". 

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Sezione: Focus / Data: Ven 13 giugno 2025 alle 13:10
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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