La morte di Piermario Morosini durante Pescara-Livorno ha sconvolto gran parte degli italiani. Una tragedia inaspettata e forse inevitabile, ma che deve far riflettere e pensare a come migliorare le cose. Una giornata di stop del campionato non basta, servono rimedi sul campo, servono soluzioni. Per capirne di più FcInterNews.it ha chiesto un parere al Dottor Maurizio Bussotti, Specialista di Cardiologia e Medicina dello Sport.

La morte di Morosini si poteva prevenire? Si possono migliorare i soccorsi?

Credo che solo l'autopsia ci potrà dire cosa è successo e quale patologia cardiaca fosse presente. Sui soccorsi, possiamo fare alcune osservazioni:

1 - Il Medico, peraltro responsabile del Reparto di Emodinamica dell'Ospedale di Pescara, che era presente sugli spalti e sarebbe intervenuto fra i primi, ha sostenuto che Morosini è rimasto costantemente in stato di arresto cardiaco e non si è mai ripreso, contrariamente a quanto sostenuto inizialmente.
2 - Non ho sentito parlare nessuno di defibrillatore. Non so se fosse presente sull'autoambulanza, sicuramente non era presente sul campo. Dal video non si vede mai un suo impiego (ammesso che fosse realmente necessario, ci sono arresti cardiaci in cui anche il defibrillatore è inutile!). Questa è sicuramente una grave lacuna ancora di molte strutture pubbliche in Italia.
3. Ho più volte rivisionato i video disponibili sul web. E' curioso che dopo un pronto intervento in cui i soccorritori sono partiti correttamente con il massaggio cardiaco, in tutte le scene in cui Morosini viene caricato dapprima sulla barella e quindi sull'autoambulanza nessuno lo sta massaggiando (qualcuno solo si preoccupa di sollevargli il braccio destro a penzoloni!).

Cosa impariamo da questo tragico episodio?

Io, come Medico, da tutto questo traggo alcune lezioni, al di là del dramma umano della morte di un ragazzo. Purtroppo in Italia l'ignoranza circa le tecniche di intervento in caso di emergenza è una piaga dilagante. A qualsiasi corso di BLS (Basic life
support), aperto non solo a Medici ed Infermieri ma anche a personale laico ovvero non sanitario, le prime cose che vengono insegnate sono: non smettere mai di massaggiare e procurati il prima possibile un defibrillatore. Bisognerebbe che non solo i volontari presenti su un autoambulanza sapessero questo, ma che anche un allenatore fosse in grado di intervenire. E' una cultura che va diffusa il più possibile!

All'Inter c'era stato il caso di Kanu, a cui fu impedito di giocare. Ricordi questo caso? Ha qualcosa in comune con la morte di Morosini?

Di Kanu ricordo molto bene, era venuto anche all'ospedale Monzino di Milano dopo l'intervento sulla valvola aortica. Io credo che qui il problema sia diverso. Il problema era sì congenito (almeno mi sembra) ma una volta corretto con l'impianto di una protesi biologica al posto della sua valvola polmonare ed il trasferimento di quest'ultima al posto della valvola aortica difettata, altri problemi non sussistevano. Qui, dal punto di vista medico, non c'erano vere controindicazioni alla ripresa di un'attività agonistica; credo si sia trattato solo di un problema di legislazioni più o meno severe e restrittive con differenze salienti fra un paese ed un altro.

Sezione: Esclusive / Data: Dom 15 aprile 2012 alle 20:30
Autore: Guglielmo Cannavale
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