L’Inter vista contro il Napoli è stata a mio parere la migliore della stagione. I nerazzurri hanno letteralmente surclassato la capolista, meritando a mani basse la vittoria. Complimenti, sinceri, a tutti. A Inzaghi che ha preparato benissimo il match, vincendo senza se e senza ma il personale confronto con Spalletti. A Skriniar, capitano vero: da rinnovare ieri, oggi e domani. Ad Acerbi, arrivato tra lo scetticismo generale (l’errore in Lazio-Milan della passata annata resta gravissimo, ma è un’altra storia, passata e conclusa) e che oggi si sta dimostrando un professionista serio, oltre che un calciatore più che affidabile. E cosa dire di Darmian? Matteo si è messo in tasca Kvaratskhelia e avrebbe potuto segnare una doppietta. Calhanoglu determinante in cabina di regia e pure in difesa. Mkhitaryan ha una qualità che raramente si vede in campo. Un po’ come Dzeko. Ma applausi scroscianti pure per Lukaku, un po’ ingolfato, ma comunque importante, Lautaro e Gosens, entrati bene, senza dimenticare Onana, che ha detto no a Raspadori nell’unico tiro in porta del Napoli.

E da qui parte un 'ma' da cazziatone, su cui riflettere. Se tu crei 7-8 palle gol contro i primi della classe e segni solo una rete, non va bene. Rischi di buttare tutto alle ortiche se i tuoi avversari trovano il pertugio giusto, magari nell’unica occasione della partita. Contro gli azzurri è andata bene sotto questo punto di vista. Ma senza l’istinto killer di ammazzare la partita, non vinci sempre. Attenzione: se l’Inter dovesse giocare come contro i campani il resto della stagione, arriverà lontanissimo. Ma per forza di cose deve diventare più cinica. In campionato l’inizio è stato disastroso e ora la Beneamata dovrà essere perfetta. In Champions vincere 1-0 oppure 8-1 cambia. Non ci vuole una laurea in fisica quantistica per capirlo. Ergo: che tutti i nerazzurri incassino gli applausi meritati, ma lavorino pure per migliorare un aspetto che volente o nolente fa sempre la differenza.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 06 gennaio 2023 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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