Finalmente Benjamin Pavard. Dopo giornate lunghe e intense, trattative piene di alti e bassi e continui testacoda, è arrivato il definitivo via libera del Bayern Monaco per lo sbarco del francese a Milano. Il fatto che l'ex Stoccarda volesse l'Inter - e viceversa - non è mai stato in discussione: la conferma definitiva in questo senso è arrivata soprattutto negli ultimi giorni, quando il giocatore ha messo in atto un vero e proprio 'sciopero' mascherato da mal di schiena e nausea - e chi più ne ha più ne metta - che l'ha portato a saltare più allenamenti con il chiaro tentativo di abbattere il muro eretto da Thomas Tuchel, che proprio nel giorno del suo 50esimo compleanno ha deciso di addolcirsi e di andare incontro alla volontà del Bayern di cedere un top player che viaggiava spedito verso la scadenza del contratto (giugno 2024).

I 'fantasmi' di una possibile perdita del giocatore a zero tra un anno, uniti all'accordo raggiunto tempo prima con l'Inter sulla base di un assegno da 30 milioni di euro di base fissa più 2 di bonus, hanno spinto il club bavarese ad accendere il tanto atteso semaforo verde. A mettere un po' di pepe alla questione hanno contribuito anche le voci circolate sui possibili Piani B in lizza (da Peer Schuurs al costoso Giorgio Scalvini, passando per Japhet Tanganga) e la deadline fissata alle ore 15 del 29 agosto e fatta filtrare da Viale della Liberazione poco prima che la squadra di Inzaghi calcasse il prato dell'Unipol Domus di Cagliari.

A prescindere da tutto, non c'erano reali alternative valide ad un profilo come Pavard. Sia per caratteristiche puramente tecniche ed anagrafiche (è un classe '96 che ha ancora davanti tanti anni al top) che per motivazioni tattiche e professionali. Il transalpino in carriera ha praticamente già vinto tutto: dopo il campionato tedesco di seconda divisione (2016-2017) con lo Stoccarda sono arrivate quattro Bundesliga (dal 2019-2020 al 2022-2023), una Coppa di Germania (2019-2020) e tre Supercoppe di Germania (dal 2020 al 2022) con il Bayern Monaco. Club con cui ha conquistato anche la prestigiosa Champions League nell'annata 2019/20, la Supercoppa Europea nel 2020 e la Coppa del mondo per club FIFA dello stesso anno, tra l'altro decisa in finale da un suo gol. Ma non è finita qui, perché con la maglia della Francia è riuscito a riporre nella bacheca personale anche un Mondiale (Russia 2018, con la sua rete contro l'Argentina negli ottavi di finale premiata come la più bella del torneo) e una Nations League. 

Un palmarés di tutto rispetto per un giocatore destinato a generare un upgrade anche a livello tecnico-tattico grazie alla duttilità che gli permette di ricoprire più ruoli (terzo di difesa sì, ma anche quinto di centrocampo all'occorrenza), alla capacità di uscire dal basso con il possesso (i 'braccetti' di qualità saranno lui da una parte e Bastoni dall'altra), alle importanti doti fisiche e ad una mentalità vincente che serve sempre e che non guasta mai. E poi c'è la grande voglia di Inter del diretto interessato, espressa a colpi di social già durante il volo da Monaco a Milano: "Arrivaaaa Benji l'interista", scriveva in una storia su Instagram. Adesso Benji l'interista è (finalmente) arrivato. 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 30 agosto 2023 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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