È arrivata l’ora di Kristjan Asllani. E, con lei, la grande occasione per Simone Inzaghi di scacciare via le critiche legate al poco impiego dei giovani come l’ex Empoli e Raoul Bellanova, calciatori di qualità e di prospettiva sui quali l’Inter ha deciso di investire. Fino ad ora, però, almeno in questa prima parte di stagione, non è arrivata la sponda tecnica di chi siede in panchina, a volte fin troppo fossilizzato su scelte di formazione definitive e cambi in corsa che appaiono scientificamente prestabiliti.

Ad offrire su un piatto d’argento a Inzaghi la chance di lanciare finalmente dal 1’ il talentuoso gioiellino albanese ci ha pensato Marcelo Brozovic, secondo quanto filtra obbligato a stare ai box per almeno un mese a causa di una parziale lesione muscolare alla coscia sinistra accusata nell’ennesimo impegno con la sua Croazia. Qui si potrebbe aprire un capitolo infinito sui danni puntualmente e ciclicamente provocati a gran parte delle squadre dalle nazionali e dalle discutibili gestioni dei ct, molti dei quali amano spremere alcuni giocatori rinunciando ad un saggio turnover e contribuendo quindi a generare evitabili infortuni. Con i club chiamati a pagare: non solo lo stipendio e le cure per il tesserato coinvolto, ma anche la sua assenza dal campo. In casa Inter questa volta è toccato a Brozo, tornato a Milano e atteso da ulteriori analisi con lo staff medico nerazzurro per fare più chiarezza sui tempi di recupero: se dovesse mancare davvero un mese, il 77 sarebbe costretto a saltare il match di campionato contro il Sassuolo (con la Roma è squalificato), la doppia sfida-Champions da dentro o fuori contro il Barcellona e le gare con Salernitana, Fiorentina e Viktoria Plzen, in programma il 26 ottobre ed individuata come possibile data del rientro. ‘Fattore Mondiale’ permettendo, perché va anche considerato che questo stop diventa ancora più delicato vista la prospettiva dell’appuntamento in Qatar.

Brozo darà il suo ok per accelerare i tempi con il rischio di mettere a repentaglio la Coppa del Mondo? Si vedrà. Intanto il presente (ma anche il futuro) ha un nome e un cognome: Kristjan Asllani. Impiegato finora solo 29’ da Inzaghi che lo vede come un ideale vice-Brozovic e non come mezzala, adesso sembra essere arrivato il momento che potrebbe rappresentare una svolta sia per il giocatore che per l’Inter, chiamata a lavorare su un diamante grezzo che non può essere buttato via. Ecco perché un’eventuale partita sbagliata del classe 2002, reduce dalla prima esperienza in A ad Empoli e passato in estate in un top club quasi all’improvviso, non deve finire gratuitamente nel ciclone delle critiche generali e delle bocciature facili. Soprattutto, il ragazzo non deve essere caricato di eccessive pressioni, ma di una preziosa dose di fiducia. Anche se il nativo di Elbasan sembra non temere il peso della maglia del Biscione: "Non so come sia cambiata la mia vita da quando sono passato da una piccola squadra come l'Empoli all'Inter, che è una super squadra. So che c'è più pressione, ma per me non è un problema perché ci sono abituato" le parole rilasciate nella conferenza stampa dello scorso 20 settembre dal ritiro albanese.

Nella stessa chiacchierata con i giornalisti, inoltre, Kristjan ha messo in luce altri due valori da non sottovalutare: l’umiltà e la maturità. "È normale che non abbia giocato, ho 20 anni e sono arrivato in una squadra molto forte - le altre dichiarazioni del giovane centrocampista nerazzurro -. Devo avere pazienza, perché un bravissimo giocatore come Brozovic gioca nel mio ruolo e sto imparando molto da lui". Parole che non sembrano uscire dalla bocca di un ventenne reduce da un recente grande salto in carriera. Qualità notate mesi fa anche da un attento Romelu Lukaku nel giorno del suo ritorno a Milano, mentre parlava del 14 nerazzurro con il presidente Zhang: "Mi piace la sua mentalità, ha vent'anni ma parla in un modo che sembra un 27enne", la breve conversazione postata a suo tempo sul profilo Instagram del club. Come si fa a non dare ragione a Big Rom?  

"Quando sono in Nazionale gioco in Nazionale, quando torno non so cosa succederà. Mi alleno bene, sono un professionista: quando ne avrò l'occasione darò il massimo". Asllani aveva chiuso il ‘capito Inter’ nella conferenza stampa al fianco del ct albanese Reja con questi altri concetti che meritano di essere cerchiati in rosso, specie in questo periodo storico dopo il pesante ko di Brozovic. Caro Krisjian, l’occasione (forse) è arrivata: ora sì che puoi dare il massimo.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 28 settembre 2022 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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