“Il 12 dicembre si terrà un'assemblea straordinaria per modificare l'articolo 27 dello Statuto per arrivare a riforma dei campionati: quel giorno stabiliremo chi, quando e come avrà voglia di rinnovare il mondo del calcio”. L’ha detto ieri il presidente della FIGC Gabriele Gravina nella conferenza stampa al termine del consiglio federale, aggiungendo: “La sostenibilità del calcio italiano è un tema non più rinviabile: pensare che le singole licenze nazionali debbano fare da abito su misura alle singole realtà, mi pare fuori luogo, dobbiamo lavorare con una logica di sistema". La logica di un sistema da rifondare alle radici, come detto più e più volte. Un sistema alla deriva, che anche nell’ultima riunione ha approvato una modifica in materia di multiproprietà. L’ennesimo atto d’accomodamento nei confronti di alcuni proprietari di club.

L’obiettivo è mettere in sicurezza il calcio italiano attraverso i tre pilastri: “Solvibilità, stabilità al sistema, contenimento dei costi", si continua a dire con velo astratto innocuo. Insistente e monotona successione o ripetizione fastidiosa! Mentre i club di Premier League sono vicini a raggiungere un accordo sul nuovo sistema di distribuzione delle risorse alle serie inferiori e una riforma fondamentale sul cosiddetto ‘paracadute’, qui ciascuno pensa al proprio orticello. In C si rinviano i calendari per l’accoglimento del TAR delle richieste di Teramo e Campobasso per discutere i ricorsi ad inizio agosto contro la loro mancata ammissione al campionato. Rinviando così i calendari che sarebbero già dovuti essere sorteggiati. Ogni anno la stessa solfa. Incredibile, ma vero!

È pressoché inutile continuare a disquisire con vuota retorica sule riforme dei campionati e sulla redistribuzione dei fondi verso le serie minori, costantemente bistrattati. Nel frattempo in Premier League le venti società di massima serie hanno discusso un piano chiamato 'A New Deal For Football’, un accordo sul nuovo sistema di distribuzione delle risorse alle serie inferiori e una riforma fondamentale sul cosiddetto ‘paracadute' per le formazioni che retrocedono dalla Premier alla Championship, diminuendo la consistenza di denaro verso le retrocesse. In Italia continua a prevalere un circo di poco valore, in cui la tradizione sovrasta l’innovazione e ogni cambiamento in positivo è procrastinato, di anno in anno. Siamo quelli del: “Il prossimo 12 dicembre se ne parlerà”. Il puro esercizio di retorica scevra di significati continua, all’infinito, all’ennesima potenza. Dalle segrete stanze dei bottoni prosegue l'imperturbabile astratta valorizzazione del prodotto. Politici del calcio: contenti voi…

Sezione: Editoriale / Data: Sab 30 luglio 2022 alle 00:01
Autore: Niccolò Anfosso
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