Nell'intervista esclusiva rilasciata ai microfoni di Corriere Tv, per la rubrica 'Man of the match' curata da Matteo Crucci, Francesco Toldo, ex portiere dell'Inter e della Nazionale, si è raccontato a 360 gradi. Ecco le sue parole: 

Inter Forever - "E' la squadra delle leggende nerazzurre, dove giochiamo con i nostri pari età di Real Madrid, Barcellona. Bayern e Manchester, insomma i top club del calcio europeo. I giocatori degli anni '90 sono ancora ben impressi nella mente dei tifosi".

Inter Campus - "E' un belissimo progetto, nel quale si aiutano i bambini che versano in condizioni difficili attraverso il calcio. Li sottrai a quei fenomeni tipo delinquenza, microcriminalità o abbandoni minorili". 

Momento dell'Inter attuale -"E' una situazione legata al periodo perché c'è stato un passaggio di mano epocale, ci sono alcuni aggiustamenti da fare, ora il tempo farà le proprie cose".

Inter-Udinese, le 17 vittorie consecutive e lo scudetto dopo 18 anni d'attesa - "Un'intera città di parte nerazzurra si era riversata in Piazza Duomo al seguito del pullman. E' stato bello, un'esplosione di gioia dopo tutti quegli anni in cui eravamo arrivati a un passo dalle vittorie".

Calciopoli - "Lo sport è sinonimo di lealtà, vai a spiegare tu ad un bambino cosa è Calciopoli. Queste cose hanno fatto male al calcio italiano, uno dei motivi per il quale il movimento è sceso di livello". 

Champions 2010 - "Io ormai ero finito, c'era Julio Cesar che giocava benissimo e il mio compito era quello di dare una mano al gruppo, cosa che ho fatto con tutto me stesso".

Totti - "Lo hanno caricato un pochino e adesso sta ripagando tutti dopo mesi di panchina. Lui comunque deve fare quello che lo rende felice".

Lo scavetto di Totti in Olanda-Italia - "Io non lo sapevo perché ero distante, lo aveva detto agli altri compagni a centrocampo. Fu belissimo, tirammo tutti un sospiro di sollievo chiedendogli cosa avesse combinato. Chi può fare certe cose poi le fa". 

Olanda-Italia - "Quella partita me l'ero immaginata così la sera prima: con un mio amico al telefono abbiamo descritto tutti i particolari della partita. Che saremmo andati ai rigori, che li avrei parati. Praticamente mi sono presentato in campo che volevo quello che è successo. Loro erano i maestri del possesso palla, ma non riuscivano a segnare. Più avanza il tempo e più diventano nervosi".

Zoff dice che per i portieri i secondi possono diventare ore... "Devi avere l'occhio che rallenta, quello sì. Devi cogliere qualsiasi gesto del corpo per capire dove il calciatore vuole tirare. Sai cosa faceva Batistuta? Finiva l'allenamento alle 3 e si metteva lì a calciare le punizioni e mi diceva: 'adesso stai qui con me'". 

Primo incontro tra Toldo e Zoff - "Avevo 15 anni e per prendere 50mila lire di extra andavo a fare il cameriere. Successe che lui venì ad inaugurare un grande hotel a Padova ed è stata l'unica persona alla quale ho chiesto un autografo a quell'età lì".

Italia-Francia, finale di Euro 2000 - "Le critiche di Berlusconi dopo la sconfitta? Zoff è una persona tutta d'un pezzo e se gli fai osservazioni sul suo lavoro, ti dice: 'allora fallo tu il lavoro'. E così è successo. In effetti aveva ragione: se un allanatore arriva ad allenare la nazionale italiana, sa quello che deve fare. Wiltord? Non puoi fare niente. Quando vinci l'argento o il bronzo in un'altra disciplina non è un dramma, mentre nel calcio lo è e non capisco perché". 

 

Sezione: Copertina / Data: Ven 22 aprile 2016 alle 11:36
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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