Fabio Capello prova a suggerire all'Inter la ricetta per superare stasera il Barcellona. "Inutile girarci intorno, le premesse di questo Barcellona-Inter sono quelle che nessuno di noi avrebbe potuto immaginare fino a una decina di giorni fa: stasera, a giocarsi un posto nella finale di Champions, scenderà in campo una grande squadra euforica, fresca, che sente aria di Triplete e purtroppo non è l’Inter - spiega alla Gazzetta dello Sport -. Gli uomini di Inzaghi arrivano a questa sfida chiave con sentimenti e condizione opposti a quelli del Barcellona, ovvero depressi, sulle gambe e in crisi di risultati. E allora proviamo a leggerla così: il vecchio detto del “non c’è due senza tre” l’Inter se lo è già messo alle spalle, la partita di stasera può e deve essere quella della riscossa. E della ripartenza, in tutti i sensi".

Come arginare la classe dei catalani? "Di fiducia nell’Inter io ne ho anche oggi, perché la Champions è il giardino di questa squadra, lo dimostra il cammino quasi perfetto dei nerazzurri da settembre a oggi. Flick ha cambiato il Barcellona, la “vecchia” ragnatela di passaggi per arrivare al tiro è stata sostituita da un calcio aggressivo, rapido e verticale, ma l’altra faccia della medaglia è che i blaugrana concedono spazi in campo aperto. Ed è qui che l’Inter può colpire, a patto di superare la prima pressione. L’altro nodo chiave è l’atteggiamento difensivo del Barcellona: Flick tiene una linea molto alta per mandare in fuorigioco gli attacchi rivali e il sistema spesso dà i suoi frutti, ma Inzaghi ha uomini come Thuram che possono sfruttare le eventuali letture sbagliate dei blaugrana. Sono sicuro che Simone abbia preparato i suoi in questo senso: mettiamoci nelle condizioni di punirli cercando la verticalità con i tempi giusti".

"Prima di trionfare a Madrid contro il Bayern, l’Inter di Mourinho nel 2010 dovette passare dalla sofferenza al Camp Nou, in dieci contro undici. L’Inter di Inzaghi questa sera dovrà fare lo stesso in undici contro undici: pensare di tornare a casa da Barcellona con un grande risultato ma senza stringere i denti per 90 minuti sarebbe semplicemente presuntuoso - spiega Capello -. A proposito di presunzione, occhio all’euforia dei catalani, che hanno appena trionfato in Coppa del Re sul Real. Perché è vero che Flick ha plasmato un gruppo giovane impastando il talento dei suoi gioielli all’umiltà che serve per evitare sbandate, ma è altrettanto vero che a Barcellona l’eccesso di sicurezza, a volte, può giocare brutti scherzi: anche il Dream Team di Cruijff, nel ‘94, aveva appena vinto la Liga, poi affrontò il mio Milan in finale di Champions e...".

Sezione: Copertina / Data: Mer 30 aprile 2025 alle 10:48 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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