Dopo l'emozionante pareggio contro il Barça, l'Inter apre la domenica della 10^ giornata di Serie A nel lunch match contro la Salernitana. Inzaghi ripropone in blocco l'undici del Camp Nou con Acerbi unica eccezione al posto di Bastoni: nel 3-5-2 dei nerazzurri, Onana all'esordio in porta a San Siro, davanti a lui Skriniar capitano nella difesa completata da De Vrij e dall'ex Sassuolo e Lazio. A centrocampo la linea è formata da Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan e Dimarco, in attacco riecco il tandem Dzeko-Lautaro. Modulo speculare per la squadra di Nicola, che sull'ala destra schiera l'ex del match Candreva, mentre in difesa c'è Pirola, quest'anno in prestito a Salerno e di proprietà dell'Inter. In avanti Piatek al fianco di Dia.

Solo Inter all'avvio di gara. I nerazzurri dialogano alla ricerca del varco giusto, mentre la Salernitana si chiude nella propria metà campo mantenendo corte le distanze fra i reparti. Acerbi alla Bastoni scala a sinistra con Dimarco ad altezza punte, dall'altra parte Dumfries accende i primi duelli con Mazzocchi. Calhanoglu da play-maker tesse la manovra che si basa su scambi stretti e rapidi, così al 14' quando i nerazzurri guadagnano metri sulla destra sull'asse Dumfries-Barella, il 23, muovendosi sempre tra le linee, fornisce l'appoggio a Lautaro che si è sganciato sulla trequarti, il Toro ci mette un attimo anche a girarsi e a calciare in porta con il destro che supera i guantoni di Sepe: 1-0 Inter con il timbro dell'argentino che si sblocca anche in campionato. Dopo il gol incassato la squadra di Nicola alza nettamente il proprio baricentro e il pressing, guadagnando la prima occasione gol con Kastanos (esterno della rete) su pallone strappato ad Acerbi. Si allargano quindi gli spazi: Mkhitaryan prova ad azionare Dumfries con il lancio lungo, Barella raccoglie dopo l'anticipo di Skriniar e serve in area Dzeko, che però si fa rimontare da Gyomber. L'Inter vuole chiuderla prima dell'intervallo e aumenta i giri del motore, portando più uomini in zona offensiva: Dimarco sforna cross, Skriniar svetta in area granata impegnando Sepe. Da un recupero di Skriniar altra ripartenza sull'asse di destra, da Barella a Dumfries che mette in mezzo per Lautaro, ma stavolta il Toro prima manca il pallone tentando con il tacco, poi di testa trova in risposta la parata di Sepe.

Al 52' Lautaro manda sopra la traversa con lo stacco su calcio di punizione di Calhanoglu, scaturito sempre da un'iniziativa sulla destra di Skriniar interrotta dal fallo di mano di Mazzocchi. Sull'altro fronte la difesa nerazzurra si fa scavalcare dal lancio lungo di Candreva verso Dia, ma Onana è sempre pronto e respinge in corner il colpo di testa del senegalese. Al 59' grande recupero a centrocampo di Calhanoglu e ripartenza che trova il supporto di Mkhitaryan e Lautaro, il turco sventaglia con il mancino per l'inserimento in area di Barella, come al Camp Nou stop ed esecuzione perfetta del 23 che aggira Pirola e batte Sepe. Girandole di cambi allora da una parte e dall'altra: Nicola manda in campo Valencia e Bonazzoli, escono Kastanos e Piatek, nell'Inter fuori Dimarco e dentro Gosens, poi a 20' dal termine Asllani e Correa entrano al posto di Mkhitaryan e Dzeko, nei granata Bohinen rileva Vilhena. All'82' gli ultimi due cambi di Nicola che gioca le carte Bronn e Sambia richiamando in panchina Pirola e Mazzocchi. L'Inter rimane in totale controllo del possesso e della gara: in avanti Lautaro continua ad agire da perno mentre alle sue spalle Correa attacca la profondità. Il regista centrale è Asllani, con Calhanoglu sistematosi sulla mezzala dopo l'uscita di Mkhitaryan. Sul solito lancio visionario del 20, sulla sinistra Gosens sfugge a Candreva ma il suo tiro da fuori finisce in curva. Nel finale qualche minuto anche per Bellanova e Darmian (fuori Calhanoglu e Dumfries), dopodiché Sacchi manda tutti sotto la doccia. Finisce 2-0 a San Siro a seguito di una prestazione convincente dell'Inter, che riesce a imporre il proprio gioco bloccando sul nascere i timidi tentativi di reazione della squadra ospite. Dominio certificato dai numeri: 62% il possesso palla in favore dei nerazzurri, 16 a 8 le conclusioni a rete, 6 nello specchio della porta di Sepe contro i 3 parati da Onana. Anche senza Brozovic, l'Inter fa registrare un'accuratezza nei passaggi dell'88%, merito soprattutto di un Calhanoglu sempre più faro della manovra interista e di una prova collettiva ad alti livelli di corsa e concentrazione sulla scia di quella fornita al Camp Nou.

Sezione: Angolo tattico / Data: Dom 16 ottobre 2022 alle 18:38
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DanieleAlfieri7
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