"In questo momento faccio fatica a esprimere con le parole quello che sento. Dentro di me ci sono tante emozioni. Mi viene da dire che abbiamo lavorato una stagione per vincere questo scudetto e ci siamo riusciti. È il mio primo titolo con il Milan e mi auguro sia soltanto l’inizio". Lo dice Tomori, difensore del Milan, intervistato dal Corriere dello Sport
 
Lei è d’accordo con quello che si dice, ovvero che il Diavolo non era la squadra più forte, ma è stata la squadra che meritava di più lo scudetto? 
"In realtà noi sapevamo sin dall’inizio di essere forti e che potevamo vincere. Quando sono arrivato, un anno e mezzo fa, eravamo primi in classifica e avevamo come obiettivo un posto in Champions. L’abbiamo raggiunto, ma senza prenderci lo scudetto. È stato naturale, quindi, cominciare questa nuova annata con il proposito di portare a casa un trofeo. Ripeto è una sensazione bellissima. E mi fa ancora più piacere, perché qui mi trovo alla grande. Mi riferisco alla società, ai miei compagni e pure alla città". 
 
Questo scudetto può essere l’inizio di un ciclo per il Milan? 
"Adesso sappiamo cosa ci vuole per vincere. Quindi dobbiamo andare avanti allo stesso modo anche il prossimo anno. Vogliamo confermarci campioni, conquistare più trofei possibile e fare meglio in Champions. Avremo ancora più fame e saremo ancora più forti, ne sono sicuro". 
 
C’è stata una partita della svolta nel campionato del Milan? L’opinione comune è che sia stato il derby di ritorno, con quel ribaltone nel finale.  
"Sì, quella contro l’Inter sicuramente. Ma penso anche a quella con la Lazio (gol vittoria di Tonali nel recupero, ndr). Sono stati diversi i momenti in cui abbiamo avuto la forza per reagire alle difficoltà e portare a casa il risultato". 
 
E allora la partita più complicata? 
"Quella persa in casa con il Napoli, perché era il mio compleanno (risata, ndr). A parte gli scherzi, è stata più difficile quella vinta al Maradona e poi quelle con l’Inter e con la Juve. E non dimentico nemmeno le sfide con l’Udinese (due pareggi, ndr): sono molto fisici ed è difficile metterli sotto". 

Passiamo agli avversari allora, c’è un attaccante che l’ha messa in particolare difficoltà? 
"Più di uno. Mi vengono in mente Lautaro, Immobile, Osimhen e pure Beto dell’Udinese. Anche lui è forte e corre molto. Ce ne sono diversi in serie A, ma i campioni siamo noi...". 

Sezione: Rassegna / Data: Mar 24 maggio 2022 alle 11:30 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print