"Siamo una delle poche grandi nazioni di calcio senza una scuola. Ognuno per sé. Una volta ti potevi salvare perché non c'erano tanti stranieri, ma oggi è più dura. Per fortuna c'è un ottimo allenatore che ha dimostrato la sua bravura quando è diventato stratega. Solo che di giocatori strategici ne ha pochi". Comincia così, ai microfoni di La Gazzetta dello Sport, l'analisi di Arrigo Sacchi sul'Italia in vista di Euro 2024.

Pessimista, Sacchi?
"No, perché possiamo fare solo meglio del passato. Veniamo da due Mondiali saltati, anche se c'è l'Europeo vinto di mezzo: ma quell'intensità è andata persa. Ora dipenderà da noi. Se i giocatori seguiranno con modestia quello che dice Spalletti, bene. Altrimenti non andremo lontano".

Spalletti si fa seguire...
"I giocatori devono fare quello che dice, senza discutere. Non ti puoi inventare automatismi in una decina di giorni, ma spero che Spalletti punti sui più affidabili, quelli che danno tutto e possibilmente giocano un calcio strategico nei loro club. Non sono tanti: il blocco Inter non lo fa sempre, però quest'anno è cresciuto".
 

Sezione: Rassegna / Data: Sab 01 giugno 2024 alle 09:40
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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