Tra le pagine dell'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport trova spazio un approfondimento anche su Romelu Lukaku, assoluto trascinatore in campionato ma finito nel mirino della rosea per i numerosi errori contro il Barcellona. "Dopo la grande prestazione di Praga, condita da gol e assist, non era più possibile parlare di maledizione europea: al primo gol in Champions con l’Inter è seguito presto il secondo, al Barça, grazie alla solita collaborazione con Lautaro e a una deviazione. Gli errori e soprattutto la mancata qualificazione nerazzurra hanno però riaperto le discussioni sul centravanti nerazzurro - si legge -. Una minoranza di tifosi ancora non ha digerito la successione a Icardi e se l’è presa con il belga, accusato di non “decidere” i big match e di avere segnato in coppa a una sola grande, il Psg nella scorsa stagione. Romelu, che intanto su Instagram postava una «storia» con il figlio Romeo (secondo spiraglio su una vita privata protetta con molta privacy) risponderebbe alle critiche con un sorriso dei suoi. Non ce n’è nemmeno bisogno, visto che sui social e nei bar ci ha pensato una maggioranza “poco silenziosa” a ricordare quanto il Gigante abbia trascinato l’Inter in questa prima parte di stagione, issandola quasi di forza al primo posto in classifica. Ma la serata di Champions brucia soprattutto a lui, che sperava di continuare la corsa europea. Le sue cifre in Champions, che trovate nel grafico in alto, sono indubbiamente di minor impatto rispetto a quelle del campionato. Le distanze maggiori sono nei gol segnati, ma per il resto, compresa la percentuale realizzativa, le differenze possono essere considerate “naturali”, visto il livello medio più alto delle avversarie incontrate. E fra le attenuanti riguardo al temporaneo calo della lucidità sottoporta va sicuramente inserito l’impiego costante, senza riposi né pause, che l’emergenza infortuni ha imposto al belga".

La sfida contro la Fiorentina arriva dopo la prima gara in cui la LuLa e l’Intera squadra non sono riusciti ad andare a segno (0-0 con la Roma). "nsomma, quei due potrebbero essere piuttosto carichi - si legge nell'analisi del quotidiano milanese -. Insieme hanno segnato gli stessi gol di tutta la squadra viola (18, il 19° dei fiorentini è un’autorete) e hanno firmato tutti gli ultimi 7 dell’Inter (questo attualmente è un limite della squadra di Conte). Nella crescita del Toro ci sono grossi meriti di Lukaku, per la capacità che Big Rom ha di attirare le difese, aprire spazi e dettare i tempi, oltre che di dialogare nella stessa “lingua calcistica” dell’argentino. Nel suo impatto clamoroso sulla A va considerato anche questa capacità di migliorare i compagni. Anche se non è stato il motivo principale per cui Conte e Marotta hanno deciso di investire 75 milioni. Il tecnico era convinto che la sua forza fisica e la sua intelligenza tattica avrebbero potuto scardinare le difese italiane e l’intuizione si è rivelata esatta. La potenza con cui difende e smista palloni spalle alla porta, ma anche con cui può puntare frontalmente l’avversario, sono armi a cui da noi si fatica a trovare risposta. In più ci sono i gol: 10 in 15 partite, che lo proiettano verso un bottino finale da 25 reti (se mantiene il ritmo). Cifra già raggiunta in Premier con l’Everton, cifra che potrebbe tenere l’Inter in alto".

VIDEO - ALLA SCOPERTA DI... - SANDER BERGE, THE NORWEGIAN PRODIGY

Sezione: Rassegna / Data: Sab 14 dicembre 2019 alle 08:50 / Fonte: La Gazzetta dello Sport
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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